Tali affermazioni sono state formulate in maniera palesemente strumentale e, ancora peggio, con toni intollerabili che si sono spinti sino a una deriva diffamatoria senza precedenti, nella quale si è parlato di “furto dello zuccherificio” da parte di un bancarottiere. Che si tratti di accuse prive di fondamento è sotto gli occhi di ogni persona di buon senso.
È ormai stucchevole ripetere che le azioni sono state acquistate dal socio privato Ing. Luigi Tesi e non dalla Regione; l’operazione si è legittimamente svolta tra due soggetti privati, un venditore e un compratore, e le azioni sono state pagate per un prezzo superiore al loro valore nominale. Del resto, lo stesso TAR del Molise, al quale recentemente un bieticoltore ha chiesto di verificare la regolarità degli atti con i quali è stata attribuita al socio privato la gestione ordinaria dello Zuccherificio, non ha insinuato alcun dubbio sulla legittimità dell’acquisto delle azioni da parte della G&B, vale a dire sull’ingresso di quest’ultima nella proprietà dello stabilimento di Termoli.
Eppure, si continua a lamentare in questi giorni che il capitale dello Zuccherificio, in luogo che essere messo a gara tra gli imprenditori più meritevoli, sarebbe stato trasferito ad uno solo ed amico per un corrispettivo irrisorio. Questo clima di veleni, prima ancora che alla G&B, nuoce soprattutto allo Zuccherificio e all’attività economica e finanziaria di questo: come può un’azienda tentare di realizzare un piano di sviluppo se coloro che dovrebbero avere interesse alla ristrutturazione ricorrono addirittura contro gli atti che dotano lo Zuccherificio di nuove risorse? Non si capisce in nome di quale interesse siano scagliati questi attacchi: non certo per garantire il rilancio dell’azienda o il mantenimento dei posti di lavoro o l’attività dei bieticoltori o la prosperità dell’indotto. Tutto ciò è anzi gravemente messo a rischio dalle iniziative di questi giorni che, evidentemente, obbediscono a un disegno diverso e ulteriore rispetto al rilancio dello Zuccherificio.
A questo punto, la G&B propone pubblicamente la vendita delle 2.340.000 azioni dello Zuccherificio del Molise acquistate dall’Ing. Tesi e per lo stesso prezzo versato a quest’ultimo, oltre gli oneri sostenuti per l’operazione. Quantunque la titolarità di tali azioni non sia né potrebbe essere in discussione essendo stata trasferita con valido negozio di diritto privato, la G&B offre di cedere le proprie azioni al primo imprenditore o ente pubblico o associazione di categoria che si dichiarerà disponibile ad acquistarle nei prossimi otto giorni, pagando il corrispettivo di 2.650.000,00 euro (versato all’Ing. Tesi) più gli oneri dell’operazione (fidejussione, spese notarili e fiscali, consulenze legali e finanziarie) pari a 128.150,40 euro. L’aspirante acquirente deve far pervenire una proposta irrevocabile di acquisto delle azioni presso la G&B Investments s.p.a. (con sede legale in Via D.A. Azuni, 15/A – 00196 Roma e sede amministrativa in Via Petrarca, 4 – 86170 Isernia) entro le ore 24.00 dell’8 giugno 2010; tale proposta deve contenere l’impegno a pagare il corrispettivo entro 30 giorni dalla stipulazione del contratto e deve essere corredata da fidejussione a prima richiesta rilasciata da istituto bancario nazionale di primaria importanza.
Se, come sostengono immotivatamente, l’operazione ha pregiudicato altri imprenditori molisani, che questi si facciano avanti ora, acquistando le quote dello Zuccherificio al prezzo “di favore” pagato dalla G&B, dimostrando così di credere nello sviluppo dello stabilimento come ha fatto quest’ultima. Se, invece, non ci saranno proposte di rilevare le azioni alle stesse condizioni previste nel contratto con l’Ing. Tesi, si dovrà di necessità spegnere ogni polemica e consentire alla G&B di lavorare in serenità per la realizzazione del progetto di rilancio. In ogni caso, la G&B continuerà a portare avanti il proprio piano industriale sino all’eventuale insediamento del nuovo socio, impegnandosi con responsabilità sino ad allora per la gestione e la crescita dello Zuccherificio.