TERMOLI _ La vicenda legata allo Zuccherificio del Molise, fa registrare l’ennesimo fallimento politico e non solo del Governatore Iorio e del suo braccio destro Vitagliano nel tentativo maldestro di amministrazione del Molise. Due anni fa, con squilli di tromba e tappeti rossi, il nostro amato governatore ci aveva rassicurati, dichiarando apertamente di aver trovato la quadratura del cerchio, la soluzione di ogni problema, con l’individuazione di un notorio industriale alto molisano, iserrnino per la precisione, che avrebbe incarnato il nuovo socio privato. Purtroppo, però, a soli 24 mesi di distanza, questo cosiddetto ”Marchionne del Molise”, che avrebbe dovuto salvare e rilanciare l’azienda saccarifera, è in fase di estromissione, da parte dei suoi ex sponsor, e quindi siamo al punto di partenza. Intanto milioni di euro dei contribuenti molisani sono stati “raffinati” tra le barbabietole….

Un totale fallimento!!! I lavoratori fissi e stagionali vedono sempre più a rischio i loro stipendi ed il loro stesso futuro, non garantito per tutti allo stesso modo. D’altra parte si trovano i bieticoltori, indecisi sempre più se seminare o meno, gli autotrasportatori e le ditte appaltatrici che collaborano con l’azienda e che navigano a vista tra mille difficoltà. Rifondazione Comunista, consapevole di cosa rappresenti lo zuccherificio del Molise, per l’economia molisana e delle regioni limitrofe, intende evitare che si risveglino i forti appetiti che si sviluppano su quell’aerea per la eventuale costruzione di centrali turbogas, inceneritori ecc. e ritenendo necessario rilanciare al più presto l’azienda: Invita a realizzare una public company ad azionariato diffuso in cui siano inclusi: bieticoltori, autotrasportatori, lavoratori e tutti coloro che vogliano seriamente salvare lo zuccherificio. (esperienza peraltro presente da molti anni in Emilia Romagna con successo) Sollecita l’individuazione di partner commerciali per la diffusione del prodotto.

Invita a realizzare l’indipendenza energetica, utilizzando impianti bioenergetici previsto tra l’altro dal piano nazionale Pro. Bio per la produzione di biogas (la regione Molise aveva già avviato nel giugno 2010 uno studio con l’università del Molise al riguardo) Insiste per l’ammodernamento degli impianti utilizzando i fondi stanziati dall’Unione Europea per l’agroindustria, fondi che finora l’Italia ha usato solo per un misero 20%. Il P.R.C. È disponibile ha dare il suo contributo ed a collaborare con tutti i soggetti che realmente sono interessati al futuro dello zuccherificio del Molise, con la consapevolezza che solo salvando l’azienda e mantenendo a galla gli attuali livelli occupazionali si potrà avere un futuro per la nostra area e non solo.

Per il PRC Termoli Il Segretario Domenico Farina

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3 Commenti

  1. soluzioni opache
    Buona l’analisi del fallimento della gestione Iorio. Ma la soluzione è fumosa. Il segretario del PRC Farina propone un azionariato diffuso. In sé l’idea sarebbe ottima. Ma che cosa significa, azionariato diffuso?
    Sostanzialmente significa che viene fatta un’offerta pubblica di acquisto di azioni dello zuccherificio e chiunque può acquistarne le quote. Si partecipa in questo modo al capitale e si dividono gli utili. Nello schema più classico delle società di capitale.
    Ma la questione di fondo è: ma dove lo trovi uno che sia disposta a tirar fuori un euro di tasca propria per finanziare un impresa fallimentare?
    Alla fine della fiera, comunque lo si gira la frittata, si va a finire sempre allo stesso punto. Deve essere la regione Molise, con i soldi dei contribuenti che deve acquistare tutto.
    Ed è esattamente questo che non va. Perchè io contribuente non ho alcun interesse a finanziare imprese, in quanto ritengo che fare politica e fare impresa siano cose da tenere separate.
    E se devo pagare le tasse per finanziare un’impresa, allora preferisco finanziare la mia attività imprenditoriale e non quella fatta da persone non deputate e non idonee a farlo.
    Concludendo, lo zuccherificio deve essere chiuso, ogni ulteriore indugio ci costa quattrini e noi non ne abbiamo più da sperperare.

  2. il nuovo che avanza
    Tanto per rimanere sul tema ho letto che è stato richiamato Franco Tesi l’ex direttore e propretario dello zuccherificio come consulente per la campagna bieticola che stenta a decollare.
    Dopo Di Rocco, Tesi. Il prossimo lo andranno a prelevare direttamente dalle catacombe. Con tutto il rispetto per l’ing. Tesi, il quale giustamente si è riservato di valutare l’offerta, ma non era meglio lasciarlo a godersi in pace la pensione? Questi sono tentativi disperati di chi non sa che pesci prendere. Si stanno facendo le flebo a un morto. E intanto fanno offerte economiche, assumono consulenti, stipulano contratti: soldi, soldi e ancora soldi buttati nella fogna.
    Iorio, Vitagliano e la banda dei vecchietti non ci porteranno nulla di buono.
    Speriamo nella finanza, che è tornata in fabbrica a rastrellare altre carte. Una bella fiamma gialla bruci tutto e tutti, almeno avremo smesso di pagare.

  3. Organizzazione commerciale dello zuccherificio
    Buongiorno a tutti, sono anni che leggo articoli, commenti, considerazioni sullo zuccherificio del Molise.Vengono citati presunti piani di industrializzazione, di ristrutturazione, sfruttamenti delle biomasse ma nessun giornalista o politico ha mai parlato dell’organizzazione commerciale dell’azienda. Vorrei che qualcuno mi dicesse com’è organizzata questa Azienda dal punto di vista commerciale. Il reparto vendite è il cuore di qualsiasi azienda agroalimentare ed io non ho mai visto un cenno se non vago su questo aspetto. Le figure professionali ed imprenditoriali saranno sicuramente di altissimo profilo, non voglio metterlo in dubbio, ma non mi pare che tra gli azionisti, amministratori, dipendenti ci siano mai stati professionisti della vendita o direttori commerciali con un minimo di competenza specifica nel settore alimentare…Se qualcuno è a conoscenza di qualche dato lo prego di riferirlo. Grazie