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TERMOLI _ Il Presidente lorio e l’Assessore Cavaliere avevano assicurato una risposta entro il 30 settembre “in merito alla richiesta delle associazioni dei bieticoltori dello stabilimento di Termoli di adoperarsi nella ricerca di un primario gruppo bancario che sia in grado di concedere un finanziamento per l’esecuzione più rapida possibile del pegno zucchero costituito a garanzia del pagamento 2011″. Poche righe dietro le quali c’è un baratro, sempre lo stesso da anni, che rischia di inghiottire una realtà produttiva preziosa e strategica per il territorio regionale e tutto il centro sud, proprio alle soglie della nuova semina autunnale, a causa dell’ormai cronica mancanza di liquidità e dalla conseguente sfiducia da parte degli agricoltori nel futuro.

Il pegno zucchero – in parole povere, il corrispettivo della vendita di una certa quantità di zucchero che viene dalla società “zuccherificio del Molise” immediatamente versata alle associazioni bieticole – costituisce un’iniezione di fiducia, uno strumento utile a dare un pò di respiro ai bieticoltori che potranno riscuotere una parte dei crediti pregressi ed essere incentivati a seminare le bietole per la prossima campagna che si presenta favorevole per l’ottimo prezzo dello zucchero. La questione “tempo”, tuttavia, è essenziale: di questa boccata d’ossigeno c’è bisogno subito, prima della semina autunnale che inizia a metà ottobre, mentre l’esecuzione del pegno, cioè la vendita di tutto il prodotto accantonato, richiede purtroppo ancora qualche mese. Questa è la ragione per la quale le associazioni bieticole hanno chiesto all’autorevole “socio pubblico, nonchè di maggioranza”, Regione Molise, di sollecitare un’intervento del sistema creditizio, Finmolise inclusa, della durata di qualche mese, senza ottenere alcuna risposta concreta.

La questione, però, non può essere accantonata così sbrigativamente; la filiera politico-istituzionale che parte da roma e si ramifica in Molise, millantando capacità di garantire soluzioni si è inceppata per l’ennesima volta su una vicenda che ha visto l’investimento di ingenti risorse pubbliche. Il governo nazionale non ha ancora erogato 1 solo euro degli 86 milioni dovuti al comparto già dal 2008 e corrispondenti agli aiuti nazionali per le campagne 2009 e 2010, malgrado impegni e rassicurazioni di assoluta priorità sbandierati, nell’ordine, da Zaia, Galan e Romano; a seguire, l’assetto societario pubblico/privato dello Zuccherificio, sul quale permangono tante ombre, non riesce a garantire l’attuazione di un piano industriale per il rilancio dell’azienda che, ne siamo tutti consapevoli, non può affrontare il mercato solo con la produzione di zucchero.

I bieticoltori, oltre ai lavoratori dello zuccherificio ed a tutti i lavoratori dell’indotto, in questi anni hanno dimostrato, a proprie spese, di voler scommettere sul futuro del comparto bieticolo-saccarifero e sulla potenziale capacità dello zuccherificio di essere economicamente autosufficiente, ma chi vive del proprio duro lavoro ha bisogno di certezze, di prospettive e non può essere logorato da una guerra infinita per la sopravvivenza, di cui non è mai scontato l’esito, semmai va coinvolto, a pieno titolo, nelle scelte strategiche per il futuro, legate anche alla diversificazione delle produzioni ed alla possibile valorizzazione agroenergetica degli scarti della produzione primaria.

Per fare questo, è indispensabile partire dalla materiale possibilità di seminare le bietole anche quest’anno, recuperando liquidità attraverso l’anticipazione da parte del sistema bancario del corrispettivo della vendita dello zucchero: un’operazione probabilmente meno rischiosa di tante altre avventure finanziarie in cui si è lanciata la Regione. Credo, perciò, che l’appello rivolto dalle associazioni bieticole alla Regione e rimasto senza risposta, sia da raccogliere e rilanciare forte e chiaro, prima che il tempo sia irrimediabilmente scaduto, a quanti, nella trasparenza e nella chiarezza, sappiano comprendere la necessità di salvaguardare un patrimonio che appartiene a tutti i cittadini molisani ed anche a quelli delle regioni coinvolte nell’attività dello zuccherificio.

Annamaria Macchiarola candidata nella lista Alternativ@ – Alleanza per Paolo Frattura Presidente,

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