TERMOLI _ La tradizionale cerimonia di accensione dei forni dello Zuccherificio di Termoli e’ sfociata in litigio con schiaffi, urla e spintoni tra bieticoltori locali e pugliesi scagliatisi contro alcuni rappresentanti di associazioni di categoria e gli amministratori dell’azienda per il mancato pagamento delle barbabietole. Doveva essere una cerimonia breve quella di oggi ed invece la piazzola antistante l’impianto si e’ trasformata in un ring.

Alcuni agricoltori, tra cui quelli pugliesi in particolare, a dir poco irati per la mancata liquidazione del prodotto da parte dello stabilimento, sono arrivati davanti l’azienda ed hanno iniziato ad urlare ed inveire contro alcuni rappresentanti delle associazioni bieticole che li rappresentano. Una discussione dominata da ”parole grosse” tra cui insulti ma anche minacce sfociata anche in qualche ceffone. Vista l’atmosfera pesante, i due assessori regionali Gianfranco Vitagliano ed Angela Fusco Perrella hanno preferito allontanarsi per evitare di rimanere coinvolti nella discussione. Nel frattempo e’ intervento il Presidente Antonio Di Rocco che ha rassicurato i bieticoltori sul loro pagamento entro qualche giorno.

Gli stessi hanno chiesto di avere le spettanze entro venerdi’ prossimo, in caso contrario non consegneranno il prodotto allo Zuccherificio. Sul posto a sedare l’alterco, sono intervenuti Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. La presenza delle forze dell’ordine ha rasserenato gli animi e permesso ad un gruppo di operai insieme ad un responsabile tecnico di accendere i forni. L’Amministratore delegato Alberto Alfieri oggi non era presente nello stabilimento perche’ impegnato in Germania in trattative a beneficio dell’impianto di Termoli.

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4 Commenti

  1. ben fatto!
    Piena solidarietà ai bieticoltori. Onore ai loro forconi. Solo mi rammarico che non li abbiano usati contro i politici che, alla chetichella se la sono svignata. Da apprezzare il luminoso esempio di codardìa del Vitagliano e della Perrella e l’assenza opportunistica dell’amministratore delegato.
    Tutta gente che quando si tratta di prender soldi è sempre presente, ma le mazzate, quelle no, quelle è meglio che se le prendano i sindacalisti. Ovvio che se le sono meritate anche loro, fino in fondo.
    Invece di ingannare i produttori e i molisani, invece di far sparire milioni di euro nel nulla senza risolvere niente.
    Va fatta una pura e semplice cosa. Chiudere lo zuccherificio, smetterla con la mangiatoia di soldi pubblici a vantaggio di pochi ma non di chi produce, chiudere questo disastro …

  2. ANCORA?
    Ancora con lo zuccherificio? Ma lo vogliono capire che VA CHIUSO IMMEDIATAMENTE? Anzi, forse andava chiuso già 40 anni fa, perchè è da allora che non riesce a camminare sulle proprie risorse e la regione continuamente lo foraggia per farlo sopravvivere. Perchè? Solo per far lavorare gli stagionali rigorosamente raccomandati dal politico di turno? Qualsiasi impresa, se non riesce a produrre un minimo di utili per sopravvivere, fallisce e chiude. Lo zuccherificio no! Che dici Di Rocco? Io qualche salutare sberla l’avrei data anche a lui e al duo Vitagliano-Perrella!

  3. d’accordo con gigetto
    Anch’io mi schiero dalla parte dei forconi. Sono decisamente dalla parte degli onesti bieticoltori. Hanno sudato sangue per produrre i loro raccolti e quattro lestofanti politici si sono divorati i loro guadagni. Perché anch’io mi chiedo che fine hanno fatto i milioni di euro messi in campo dagli amministratori regionali?
    Oltre che a pagare gli stipendioni a Di Rocco e al nuovo amministratore in quali tasche sono finiti quei soldi? Vitagliano e Iorio e perrella che conta mento del due di briscola, queste risposte ci devono dare, devono smetterla di fare le passerrelle per apparire in televisione in attesa delle nuove elezioni.I forconi sono pronti anche per loro e giustamente aggiungerei.

  4. grazie
    Un grazie ai bieticoltori per i sonori schiaffoni elargiti ai mangiapane a tradimento. Peccato che qualche scoppola non l’avete consegnata all’indirizzo di vitagliano e della perrella. Ed uno scoppolone a quel…di rocco non lo vogliamo mettere nel conto. Ma certo che si. Allora eccolo qua: slam . Uno schiaffone virtuale anche a lui.