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TERMOLI _ Venerdì 4 gennaio scorso sono stati celebrati i funerali del Prof. Giampaolo Tagliaferri, un uomo al quale la mia mente è sempre andata da quando, nel 1996, ha lasciato l’Ospedale. Un vuoto colmato in tutti questi anni dai ricordi, dall’affetto e dalla stima verso il Medico che ha sempre accompagnato da Maestro i miei passi nel reparto di chirurgia e nella sala operatoria del San Timoteo, dove era giunto nell’aprile del 1974. Ricordo perfettamente la mia prima telefonata al Professore una sera di gennaio del 1975 quando, giovane medico che voleva fare il chirurgo, mi sono fatto coraggio ed ho composto il suo numero di casa per presentarmi. La sua risposta, calma e rassicurante, fu il primo segnale positivo che divenne realtà quando mi disse “Mi venga a trovare in Ospedale.”

Quell’incontro fu il primo passo del mio futuro professionale. Il prof. Tagliaferri, mentre illustravo le ragioni del mio orientamento, mi ascoltò con attenzione e al tempo stesso, con la discrezione che gli apparteneva, mi valutò. Al termine dell’incontro mi disse: “Domani venga in reparto con il camice e cominciamo.” Quella notte quasi non dormii: un varco mi era stato aperto e ora non mi rimaneva che completare gli studi con il Corso di specializzazione in chirurgia. Dal giorno dopo ebbe inizio la mia vita ospedaliera, al fianco non soltanto di un ottimo Primario ma anche di un garbatissimo Maestro di chirurgia e di vita dal quale non ho mai sentito una voce fuori dalle righe o un tono che suonasse da rimprovero, ma sempre e soltanto parole che infondendo coraggio ti invitavano ad essere attento, preciso e al tempo stesso deciso.

Va riconosciuto al compianto Professore l’avere creato l’équipe di Chirurgia, che senza ombra di dubbio si pose come punto di riferimento per un ampio bacino territoriale; l’essere stato un esempio: non soltanto per il tratto umano che lo caratterizzava verso i pazienti, ma anche per la sua assidua e costante presenza in ospedale; e infine un signore nei rapporti con i famigliari dei pazienti. Desidero aggiungere che non c’è stata domenica o giorno festivo trascorsi senza una sua presenza, fatta di ore, in reparto; né distrazione di alcun genere verso le esigenze e il futuro del Reparto e dell’Ospedale nel suo complesso: il Prof. Tagliaferri, medico che aveva fatto proprio e viveva il giuramento di Ippocrate, nutriva l’ambizione di farne un complesso avanzato. E così fu.

Voglio infine ricordare che al mio Primario non mancava quella formazione umanistica che lo rendeva capace di catturare l’attenzione di quanti hanno avuto l’opportunità di ascoltarlo in un qualche convegno. Ora il Prof. Tagliaferri non c’è più: se n’è andato senza clamore, nel silenzio e con il silenzio proprio dei galantuomini. Rimane però in me, e sono sicuro in quanti e a qualunque titolo lo hanno conosciuto, il ricordo di una persona e di una medico che mi hanno fatto crescere dando, al tempo stesso, all’Ospedale “San Timoteo” qualità e prestigio con una indubbia ricaduta sulla Città. Addio Professore!

Il tuo allievo Michele Malerba