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FeliceNicolaTERMOLI – Nella seduta del prossimo consiglio regionale del 1° marzo p.v. è prevista la discussione della modifica della Legge Regionale n° 34/2008 con cui è stato approvato il Piano Sanitario Regionale 2008-2010, attualmente ancora vigente. L’approvazione con legge comportò che ogni successiva iniziativa di riorganizzazione sanitaria, disposta con atto amministrativo dall’organo competente, in contrasto con il P.S.R. , veniva impugnata al TAR, da parte di vari soggetti, e puntualmente arrivava la sentenza di annullamento.

E’ bene ricordare che la nostra Regione sin da marzo 2007 è soggetta, unitamente ad altre Regioni, al “Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario”, avendo sottoscritto un accordo con i Ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze, per l’individuazione degli interventi da adottare, con la vigilanza attribuita al “famigerato” tavolo tecnico interministeriale.

Mentre altre regioni hanno provveduto, con scelte coraggiose, a riorganizzare il sistema sanitario, da noi non modificando il citato P.S.R., si è preferito “tirare a campare”, continuando a nutrire in tanti le speranze di conservare tutte le strutture sanitarie, con le varie e duplicate specialistiche, presenti sul territorio. Questo comportamento, forse, ha fatto crescere anche rivalità e lacerazioni tra le diverse aree territoriali. Di certo, ha contribuito al non rispetto del piano di rientro sottoscritto nel 2007, generando disavanzo di gestione e crescita del debito, con la conseguente imposizione di addizionali, accise, blocco del turn over, ecc… Ciò ha prodotto ulteriori disagi per il personale in servizio, disservizi ai cittadini, lunghe liste di attesa, ecc.. .

Si riscontra che dal 2007 nulla hanno prodotto i vari commissari (politici e tecnici), sub commissari, che si sono succeduti, affiancati sempre da Advisor; comportando ai molisani un costo annuale di oltre 700 mila euro.

Ancora oggi, tra le regioni rientranti nel piano di rientro, la nostra Regione risulta l’unica a non aver promosso alcun miglioramento, producendo negli anni precedenti un costante disavanzo annuale di gestione di circa 50-60 Mil/€, facendo crescere il debito sanitario, nonostante le maggiorazioni delle aliquote fiscale IRAP, addizionali regionali IRPEF, e la diminuzione del personale dovuta al blocco del turn over.
Dall’ultima verifica con il Tavolo Tecnico Interministeriale risulta un debito accertato a tutto il 2014 di oltre 295 Mil/€, che aggiunti ai 164 Mil/€ di mancato trasferimento da parte della Regione all’ASREM, si ottiene un deficit complessivo di circa 460 Mil/€, pari a circa l’84% dell’intero fondo sanitario annuale assegnato al Molise.

Modificare la L.R. n° 34/2008, abrogando gli articoli che approvano il P.S.R. 2008-2010 vigente, non è più procrastinabile, poiché detto P.S.R. risulta anacronistico e non rispondente alle successive nuove norme emanate (Spending review, Patto della Salute 2014-2016, Decreto n° 70/2015 sugli standard ospedalieri, ecc..), e quindi in contrasto anche con il P.O.S 2015-2018, in corso di definizione e di prossima approvazione.
Qualora il consiglio regionale non provveda ad eliminare tali incongruenze, ci sarà di certo il provvedimento sostitutivo del Presidente del Consiglio dei Ministri, come già avvenuto in precedenza per la Regione Abruzzo.

Ciò detto, riteniamo sia indispensabile, per dare completezza, l’approvazione di un nuovo Piano Socio-sanitario Regionale, espressione di una vera e completa programmazione sanitaria.
Si ritiene inoltre che, nel dare attuazione al P.O.S. 2015-2018, il Consiglio Regionale, organo deputato ma attualmente esautorato, dovrà discutere, individuare e indicare, con atto di indirizzo, la programmazione sanitaria regionale, che il Presidente-Commissario Frattura, dovrà tener conto nell’approvare, con proprio atto amministrativo di competenza, il nuovo Piano Socio-sanitario Regionale.
L’esigenza di dotarsi presto, comunque prima del rinnovo del Consiglio regionale, del nuovo Piano Sanitario Regionale, è dettata anche dalla nuova norma che vieta la nomina di Commissario ad acta il Presidente della Regione, imponendo un tecnico, in tal modo non si avrà più alcun confronto con un eletto dal popolo, ma solo con un soggetto “calato dall’alto”.

Non è più tempo di: volpi, volpini e volponi con atti di “furbizia”, ricordando un noto detto popolare “ Tutte le volpi prima o poi finiscono in pellicceria”. Né può bastare gridare: al lupo, al lupo, …, ma necessitano comportamenti “seri” da parte di tutte le componenti politiche, associazioni di categorie, comitati civici, ecc…, eliminando steccati, polemiche, “guerre di religione”, ecc…
Unico obiettivo dovrà essere tutelare la salute dei cittadini, tenendo conto, esclusivamente, che il cittadino, all’occorrenza, vuole essere curato e curato bene!

Ing. Nicola Felice
Presidente Comitato San Timoteo