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BOJANO _ Si è tenuto questa mattina a Bojano, in piazza Roma dalle 11 alle 13, il gazebo organizzato da dai gruppi consiliari del Pd, di Insieme per Bojano e da Costruire democrazia, per informare i cittadini sulla vergognosa scelta dell’amministrzione Silvestri di escludere, senza alcuna motivazione, alcune zone del territorio comunale dall’applicazione delle norme del piano casa a Bojano. A finire sotto accusa la delibera n. 2 del 13/02/2010 che, in seguito ad un emendamento firmato dai consiglieri di maggioranza senza neppure il visto di regolarità tecnica della struttura (ufficio urbanistico) avrebbe perimetrato solo alcune aree lasciando eslcuse delle altre pur ricandenti nel medesimo comparto del prg. “Tu sì, tu no, dunque”.

“E’ vergognoso che in un momento di grande sofferenza per l’economia locale, l’Amministraone comunale scelga di limitare solo ad alcuni la possibilità di usufruire le piano casa escludendo invece altre zone, senza alcuna motivazione e senza alcun criterio urbanistico. Per questo – hanno dichiarato i gruppi consiliari del Pd, di Insieme per Bojano e da Costruire democrazia – abbiamo raccolto l’indignazione di centinaia di cittadini che stanno già valutando di ricorrere al tar per l’annullamento della “delibera vergogna” e noi, come gruppi politici, di segnalare alle competenti procure della repubblica e della corte ddei conti se si ravvisnio gli estremi di reati penalòi o erariali: verificheremo infatti se tra le aree ove è consentita l’applicazione della legge ricadono anche terreni o fabbricati di propiretà dei consiglieri di maggioranza firmatari, ovvero se vi rientrino beni immobili sui quali essi hanno interessi professionali o immobiliari.

Inoltre c’è il profilo erariale, in quanto la scelta di escludere ampie zone della città, senza motivazione, arreca al Comune un danno erariale connesso al minor gettito prodotto.” “Ci chiediamo quale sia l’inteesse di questa maggioranza ormai al tramonto di pregiudicare e di soffocare lo sviluppo economico della città e l’interesse di tanti cittadini a poter fare ciò che in ogni altro comune della regione è stato possibile fare.”

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