LARINO _ Premesso che se a Larino c’è stato, negli anni, dello sfascio amministrativo, pochi sono quelli che si possono dichiarare esenti da responsabilità, francamente ci saremmo aspettati altre risposte dal Sindaco Giardino sulla vicenda Caranfa. Vorremmo ancora ricordargli: questi era il suo capogruppo al Comune nonché assessore all’Unione dei Comuni. E non per volere divino, ma per preciso volere della maggioranza.
Caricarlo in tal modo è stata una scelta giusta o irresponsabile ? quanto di quello successo è potuto accadere in virtù dello spazio concessogli ? Questa non è una precisa responsabilità della maggioranza? Aggiunto poi che è legittimo esprimere vicinanza umana e che a nessuno fa piacere ripercorrere la vicenda, come prescindere dal ruolo politico che alcuni uomini ricoprono? Come prescindere dal ruolo che un Sindaco deve svolgere in ogni momento, per la sua, intera, comunità?
Tutto ciò avrebbe dovuto inspirare il Sindaco ad esprimere vicinanza umana, per primo, con chi stava subendo un tentativo di estorsione: nessuno vi avrebbe scorto un atto di moralismo, tantomeno di tradimento, ma molto più, di logica e di etica. Che ormai è merce rara nella politica italiana. Lo sappiamo. Ma chi, se non un Sindaco, deve provare a raddrizzare la rotta quando la deriva è, per di più, sotto i suoi occhi?
Se non dotiamo, quasi quotidianamente, la società dei giusti anticorpi contro taluni atteggiamenti, si rischia che il cattivo esempio si trasformi progressivamente in atto minimizzato, tollerato, poi giustificato ed infine sistematico. Quindi ci aspettiamo, ancora adesso, che l’occasione gli possa fornire il destro, per una valutazione che metta a fuoco, da un lato la necessità di risanare l’etica pubblica espungendola da ogni malaffare e dall’altro il dramma della disoccupazione, che oggi ha raggiunto livelli di allarme sociale preoccupanti. Perché è questa ultima, la disoccupazione, signor Sindaco, la causa scatenante del tutto.
Il caso in questione ne porta sulla scena gli ultimi episodi, quelli più tragici ed inquietanti. Si spera tutti di non andare oltre: ma un Sindaco non può semplicemente minimizzare e sperare che tutto finisca là. Infine, riguardo la nostra richiesta di dimissioni, essa traeva spunto da questo episodio ma è giustificata da una serie di atti che sono sotto gli occhi di tutti, tanto da essere superfluo pure sottolinearli.
Così palesi da essere evidenti agli occhi della maggioranza stessa se è vero, come è vero, che nella seduta del consiglio comunale di venerdì ce ne erano solo sei, di consiglieri per la maggioranza, contro i cinque delle minoranze. E che il numero legale è stato garantito, per senso di responsabilità, dalle minoranze. Le quali, se fossero avvezze ad atti gratuiti e moralisti, come il Sindaco accusa, avrebbero tranquillamente potuto alzarsi e fare mancare il numero legale, necessario allo svolgimento della seduta.
Partito Democratico di Larino