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ROMA _ Si sta svolgendo in queste ore, a Roma, nel silenzio assordante dei media, il presidio permanente dei lavoratori precari della scuola che, insieme a quelli di Telecom, Eutelia, Teatro Valle ed Alitalia, continuano a protestare contro tutte le tipologie dei contratti cosiddetti atipici, la strutturalizzazione del precariato e lo smantellamento della scuola pubblica.

Mentre il governo e Confindustria continuano ad attaccare i lavoratori, aumenta la rabbia dei precari, accresciuta dalle dichiarazioni di Brunetta che, dagli scranni privilegiati del Parlamento italiano, ci definisce l’ “Italia peggiore”.

Ma noi siamo l’Italia che lavora, che studia e che si oppone alle logiche affaristiche che investono nell’industria della morte, finanziata col progressivo annullamento dei diritti dei lavoratori che, proprio in queste ore, stanno dando prova di uno straordinario atto di dignità e ribellione.

Anche in Molise ripartirà la vertenza dei precari della scuola

che stanno pagando le pesanti conseguenze della terza tranche di tagli all’istruzione pubblica. La ricetta del governo è sempre la stessa: meno tempo-scuola, meno qualità, meno insegnanti, più alunni per classe, più pressappochismo, più ignoranza, per rendere i lavoratori di domani ancor più ricattabili e sfruttabili di quelli di oggi.

 

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