Avv. Antonio De MicheleMONTENERO DI BISACCIA _ Accoltella il vicino di casa dopo litigio per rumori eccessivi ed intollerabili, finisce in carcere ed ora viene condannato a 2 anni di reclusione (pena sospesa) dal Tribunale di Larino per lesioni gravi. Protagonista dell’episodio, un pensionato di Montenero di Bisaccia, di 76 anni. L’anziano, qualche tempo addietro, esasperato dal frastuono proveniente dal giardino condominiale per il taglio di arbusti con la motosega da parte di giovane vicino, preso da una sorta di raptus, ha afferrato un coltello ed ha raggiunto l’uomo intento a lavorare.

Il furioso litigio «scoppiato» subito dopo ha rischiato di sfociare in tragedia. Le ragioni del giovane, infatti, non hanno minimanente convinto l’anziano a dir poco infuriato. Alle reiterate richieste di terminare con il «baccano», il vicino non sembra abbia acconsentito scatenando ulteriormente la furia dell’arzillo pensionato il quale, a questo punto, senza pensarci , si è scagliato con forza contro l’uomo. Con il coltello ben stretto in una mano ha così affondato la lama per due volte. Un fendente ha colpito il giovane all’altezza dell’addome mentre la seconda coltellata ad una gamba, nella zona del femore. La vicenda ieri l’altro è approdata in Tribunale a Larino dove è comparso il settantaseienne assistito dal suo legale di fiducia, il penalista Antonio De Michele. L’avvocato, nel corso del rito abbreviato accordato in precedenza dal magistrato, ha demolito le tesi dell’accusa.

Il Pubblico ministero nel corso dell’udienza dibattimentale aveva chiesto 8 anni di carcere per tentato omicidio a carico dell’imputato. Il legale termolese, invece, aveva chiesto di trasformare il capo di imputazione da tentato omicidio a lesioni in virtù delle ferite non gravi riportate dalla «vittima» e delle sue buone condizioni di salute. Il giudice, dopo aver ascoltato entrambe le parti e visionato con molta atten«ione le prove a carico e discarico, ha dato seguito alle richieste della difesa decidendo per la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni volontarie gravi e per una pena più lieve, 2 anni di reclusione rispetto agli 8 proposti dal Pm. Il «verdetto» ha soddisfatto in pieno il penalista termolese ed il suo assistito pentitosi dell’aggressione al vicino di casa. Uno scatto d’ira irrazionale che poteva costargli caro, qualora il giudice avesse riconosciuto l’accusa di tentato omicidio.

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