POZZILLI _ Due giorni di formazione ECM, il 26 e 27 ottobre, a partire dalle ore 8.30, presso la Sala Conferenze del Polo Didattico dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, dal tema L’edema emo-linfatico: riconoscerlo per curarlo. Il corso, curato dal dott. Guido De Filippo, è rivolto a 70 professionisti della salute, tra medici di medicina generale, infermieri e fisioterapisti. L’edema degli arti inferiori, per certi aspetti, può essere considerato un segno della “malattia del benessere” dei tempi moderni. Le turbe vascolari edemigene degli arti inferiori possono infatti trarre origine da una turba emodinamica che può interessare, isolatamente od in maniera combinata tra loro, il circolo arterioso, venoso e/o linfatico ma le generali condizioni circolatorie degli arti inferiori sono indubbiamente aggravate anche dalle condizioni di vita moderna.

Basta considerare la progressiva mancanza di movimento dell’uomo dovuta all’aumento degli spostamenti cosiddetti “comodi”, con ripercussioni negative sulla pompa muscolare veno-linfatica, l’incremento del dismetabolismo lipidico-glicidico con ripercussioni negative sul circolo arterioso, l’innalzamento degli esiti di malattie vascolari neurologiche con conseguente edema da disuso degli arti e, non da ultimo, l’incremento della patologia neoplastica con ripercussioni sul circolo linfatico e relative disabilità. Saper riconoscere l’edema emo-linfatico, nella sua componente etiopatogenetica, significa essere in grado di gestirlo mediante semplici ed essenziali manovre manuali che possono apportare, se opportunamente praticate, a significativi e sorprendenti miglioramenti a volte impensabili al punto che alcuni pazienti, a stadi più avanzati, assumo atteggiamenti di sfiducia che li inducono spesso a costosi, lunghi ed inutili “viaggi della speranza”. Scopo del nuovo ECM Neuromed, dunque, è formare adeguatamente il personale Sanitario e Parasanitario sulle tecniche decongestive moderne, coinvolgendo nella formazione, oltre le figure professionali che concorrono nel cosiddetto “Team Riabilitativo” (Fisiatra, Neurologo, Angiologo e Terapisti della Riabilitazione), anche i Medici di Medicina Generale, al fine di poter controllare ogni tipo di edema, dai primi esordi fino ai quadri più evoluti e complessi, nell’intento di evitare il cosiddetto “nomadismo medico” di questa sfortunata categoria di pazienti.

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