LARINO _ L’Hospice “Madre Teresa di Calcutta” e’ una realtà, in continua evoluzione e formazione, nata nel 2005 a Larino, in linea con le direttive nazionali in materia di cure palliative e sollievo del sintomi, in particolare del dolore, dedicato ai malati terminali oncologici e non. Si propone di essere un luogo di accoglienza, molto più vicino alla casa del paziente, che ad un reparto ospedaliero.

E’ per questa ragione che lo stile, gli atteggiamenti e comportamenti dell’equipe, che lavora al suo interno, rispondono ad uno spirito di assistenza, mosso più dall’entrare in empatia e in condivisione con chi soffre, piuttosto che dal compito di erogare, semplicemente, cure e terapie mediche e farmacologiche. Prioritariamente, nel programma di attività dell’Hospice, trovano spazio occasioni di incontro, crescita personale, ricerca reale del senso dell’agire solidale negli operatori, e del valore misterioso della sofferenza.

L’equipe multidisciplinare, che opera in Hospice, si impegna a non trascurare nessuno dei bisogni del malato da quelli fisici, a quelli psicologici e spirituali. In relazione a quest’ultimi, essendo profondamente convinti, che risiedono e riguardano l’ essenza più intima della Persona e che dunque, specialmente in condizioni di fragilità, rappresentano la forza per affrontare e superare la messa alla prova contenuta nella malattia e nell’idea di morte, una grande attenzione viene data alla espressione del sentimento religioso sia dei pazienti, dei suoi familiari che degli operatori. Essere forti, capaci rimanere sereni e consapevoli, quando le forse fisiche si annullano, quando il corpo si trasforma e si contorce, quando i beni materiali non hanno più nessun valore e potere, riesce possibile solo in chi coltiva valori e significati, che corrispondono all’idea che l’essere umano e la sua esperienza, è solo una piccola parte di un progetto più grande che lo vede impegnato nell’opera di costruzione di una civiltà evoluta e volta al Bene comune.

I cristiani hanno un modello, una rotta chiara, tracciata inizialmente da Cristo e percorsa e ripercorsa migliaia di volte dai Santi, quelli noti e quelli nascosti nella straordinaria quotidianità e normalità, di chisà quanti uomini e donne silenziosi. Nella nostra realtà, le persone che si riconoscono compagni di questo cammino sono la maggior parte, dunque riteniamo, indispensabile tanto da porlo in cima agli strumenti terapeutici, l’impegno a far crescere e maturare uno spirito in loro, in noi, forte e durevole così come lo è stato per Gesù nelle ore della sua Passione. Non è facile, travolti dagli impegni, confusi dall’illusoria idea, che con carrelli medici si può risolvere tutto, non è facile fermarsi di fronte alla vera fonte di benessere.

Abbiamo bisogno di testimoni, di conoscere esperienze di chi è più veloce di noi. Per queste ragioni è stata invitata, come ospite d’eccezione Claudia Koll, persona particolarmente sensibile ai temi dell’incontro e forte di un’esperienza religiosa capace di riproporre la figura di Cristo Uomo e Dio, Sofferenza e Salvezza al tempo stesso, e gli strumenti da Lui usati per affrontare le prove: l’Amore, la Carità e la Preghiera.

Due motivi particolari ci hanno incoraggiato ad organizzare l’evento o il lavoro e progettualità dell’Hospice verso l’apertura di una parte della struttura alle Cure Palliative pediatriche. Rappresentano una sfida per la moderna medicina, molto di più di quelle destinate agli adulti, perché per molti medici e genitori nonostante l’evidenza è inammissibile l’infallibilità della scienza e dei farmaci di fronte ad un bambino malato. Dunque un lavoro di riscoperta dei limiti e delle risorse dell’Essere Umano vogliamo che accompagni questa ricerca. o La volontà di rievocare e valorizzare i momenti fondamentali dell’esperienza di vita, di sofferenza e poi di morte di una giovane ragazza, Daniela Mastroberardino. Rappresentazione di bisogni e diritti cercati e risolti solo nell’amore incondizionato dei suoi genitori e di spiriti attenti ed evoluti, di medici volontari, come lo è stato lo stesso Mariano, medico del nostro Hospice.

Daniela, per altri bambini e giovani vite, chiede la organizzazione di Cure palliative domiciliari. Ora non è cosa possibile per tutti, una parvenza di cure specialistiche esiste per i pazienti oncologici, ma non basta! Molti pazienti terminali concludono la loro esistenza, nel dolore e nella solitudine, permessa dalla disinformazione, dalla pigrizia e cecità di chi potrebbe, con poche e sproporzionate risorse, rispetto all’immenso vantaggio che otterrebbero, realizzare reali modelli di cura efficienti ed efficaci. La citazione riportata nel biglietto di invito, “Più forte della morte è l’Amore” Cantico dei Cantici 8, 5-7, riteniamo riassuma la ricchezza dell’iniziativa e sia capace di affermare come l’impegno concreto a favore degli ultimi e la preghiera siano le strade possibili per risalire dai traumi e dalle sofferenze. L’incontro si terrà, come si evince dalla locandina allegata, LUNEDI 28 MARZO, alle ore 16.30, nella Sala Conferenze dell’Ospedale “G. Vietri “ di Larino.

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1 commento

  1. Fiore all’occhiello – Grazie!
    E’ una struttura “fiore all’occhiello” della sanità del Basso Molise, grazie principalmente al personale tuuto di ogni ordine e grado, che con professionalità e passione dedicano il meglio a persone che soffrono e ai familiari. Grazie! Anche noi semplici cittadini possiamo fare qualcosa con donazioni, ma anche semplicemente assegnando loro il 5 per mille con la dichiarazione dei redditi ormai prossima.