
Chi ha mente storica puo’ ricordare che circa 3 anni fa si e’ iniziato con la revisione della geografia dei Tribunali e dei Giudici di Pace; orbene mi sono battuto contro la soppressione sia della sezione distaccata del Tribunale di Termoli che del Giudice di Pace riuscendo solo e con non poche difficolta’, a far permanere quest’ultimo. Ma nell’occasione si parlava solo di settore giustizia, di cause che anzicche’ celebrarsi a Termoli sarebbero state celebrate a Larino con disagio ovvio per operatori di giustizia e cittadini. Poco dopo si e’ iniziato a parlare del settore sanitario e dei potenziali tagli che molto probabilmente avrebbero subito le strutture pubbliche sanitarie, in particolare quelle presenti sul territorio bassomolisano privo, a differenza dell’alto molise, di strutture private convenzionate che in qualche modo possono compensare le carenze. Ho sentito il dovere civico di fare qualcosa e non rimanere semplice spettatore: ho accolto con favore la proposta di agire legalmente in rappresentanza dell’Associazione Cuore Molisano presentando denunce, querele, esposti dapprima contro il P.S.R. in corso di approvazione noto come “piano Basso” e poi denunciando vere e proprie interruzioni di pubblico servizio come il caso della rottura presso il nosocomio termolese della Gamma Camera (tuttora non funzionante) con la conseguente impossibilita’ di effettuare l’esame della scintigrafia del Miocardio. Ma si sa i tempi della giustizia sono lenti e comunque credo che sia rimasto ben poco da fare contro il Decreto Balduzzi.
E’ tardi!!! Occorrevano azioni forti da parte di chi era deputato a contrastare questo Decreto nelle apposite sedi. Non mi sento di attribuire responsabilita’ al legislatore: lui ha eseguito in maniera matematica la riorganizzazione della sanita’: in base al numero di abitanti o prestazioni eseguite, spettano determinati servizi e conseguentemente ove i numeri non ci sono, vanno tagliati. Del resto Balduzzi non conosce il Molise e le sue criticita’; Le responsabilita’ sono di coloro che sarebbero dovuti intervenire perche’ conoscono o si presume conoscano il territorio molisano e le difficolta’ di un cittadino residente in un piccolo comune montano di raggiungere il capoluogo. Stessa sorte per i cittadini della costa tra cui i termolesi: la Bifernina la conosciamo tutti e sappiamo che troppo spesso e’ stata teatro di incidenti anche mortali.
E’ triste per non dire drammatica la situazione… spariranno quindi ginecologia ed ostetricia, pediatria, otorinolaringoiatra ed urologia? Per campanilismo il pensare che Termoli non avra’ piu’ nascite e diventeranno tutti i futuri nascituri di Campobasso o di Vasto mi da’ molta tristezza: i codici fiscali col finale L113 non ci saranno piu’! Ma al di la’ di cio’ sono preoccupato per quelle donne che potranno vivere in maniera assolutamente non serena la gravidanza, soprattutto se ci saranno complicanze o minacce d’aborto ove i trasferimenti su ruote possono diventare pericolosi sia per la vita del neonato che della madre. Per non parlare del reparto di pediatria: qualora un figlio si senta male durante la notte i genitori dove e con quale animo dovranno mettersi in auto e trasportarlo a Campobasso da Termoli?
Ma questi saranno problemi solo di coloro che se li troveranno davanti, non certo di una classe dirigente del tutto sorda e assente come nell’intervento ha sottolineato il dott. Desiderio. Aggiungerei che purtroppo si nota un’assenza di classe dirigente bassomolisana: e’ mai possibile che a Termoli unico eletto (per di piu’ all’opposizione) e’ Filippo Monaco che tra l’altro ha ritenuto di dover partecipare all’incontro mostrando sensibilita’ al problema sanitario a differenza di altri? dico semplicemente che chi e’ assente ha sempre torto, nello stesso modo in cui la Regione Molise e’ risultata assente alla conferenza Stato – Regioni!!! e non c’e’ altro da aggiungere… La realta’ dei fatti e’ che a Termoli siamo cosi’ bravi a sparigliare i voti in modo da non eleggere nessuno dei nostri conterranei... Termoli citta’ di esclusiva conquista elettorale e il fulcro rimane l’ospedale San Timoteo. Il popolo deve restare unito piu’ che mai in questo momento e lottare al fine di poter salvare il salvabile…
Annibale Ciarniello