CAMPOBASSO _ Il Senatore Giuseppe Astore rompe il silenzio sulle elezioni regionali e scrive a tutti i segretari del Centro Sinistra, a Pierluigi Bersani in primis passando per il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, fino a Niki Vendola di Sel senza dimenticare i verdi, i socialisti e Rifondazione Comunista così come i candidati alle Primarie del Molise come Antonio D’Amborsio e Michele Petraroia.
Una lunga missiva quella del senatore in cui fa una riflessione a 360 gradi e ad alta voce su quanto sta accadendo in regione invitando l’intero centro sinistra a dimostrare di “esistere ancora” con un preciso ruolo politico.
Questo il documento:
“Vi scrivo perchè ritengo opportuno ragionare e riflettere su quanto sta accadendo in Molise, alla vigilia delle elezioni regionali , che stando alle indiscrezioni circolate verrebbero anticipate al 16 e 17 ottobre. Detto anticipo ci costringerebbe ad accelerare non poco il nostro impegno per evitare il “pastrocchio epico”, come lo ha definito il giornalista Marco Palombi , nelle pagine del Fatto Quotidiano del 30 luglio scorso. Queste logoranti settimane hanno di fatto creato una forte lacerazione non solo nel Pd, ma in tutte le forze di centrosinistra di cui mi è chiara la portata e di cui intendo farmi carico per lo scenario corrosivo che si prospetta da qui alle elezioni. Si respira un’aria torbida e negativa mentre servirebbe il sostegno di tutti per una svolta etico-politica, anche rispetto a qualche candidatura che dimostra comunque di essere contigua al passato e ai centri di interesse.
Per questo mi rivolgo a tutti Voi affinchè , tutti insieme, ci adoperiamo per seguire un percorso che in tempi certi ci metta nella condizioni di ritrovare la giusta coesione. Dobbiamo dimostrare non solo di esistere come centrosinistra ma di essere capaci di svolgere la nostra funzione politica anche come coalizione. Ho l’impressione, più di una impressione in verità, che il centrosinistra rischi di perdere di vista ancor di più la sua diversità morale mentre in questa delicata fase, tale valore deve essere riconfermato e valorizzato, anche con forti iniziative di confronto. Il mio impegno fino ad oggi è stato quello di contribuire in prima persona alla ricostruzione di un centrosinistra forte, moderato e di governo. Sono stato, da sempre, un fan delle primarie ed ho sempre creduto e sostenuto che la giornata dedicata alle stesse, dovrebbe caratterizzarsi per la partecipazione spontanea e entusiasta di tutti i cittadini ma ho il vago sospetto, se non si interviene, che così non sarà. Mi giungono, in tal senso, segnali concreti proprio dai nostri sostenitori che chiedono chiarezza, trasparenza e regole certe. Prendere coscienza di quanto sta avvenendo e affrontarlo con coraggio, non verrebbe interpretato come segno di debolezza, ma come prova di maturità capace di suscitare nuove speranze per una rivincita del centrosinistra sullo iorismo. Il nostro schieramento, invece, come è tradizione, sta facendo di tutto per presentarsi diviso e senza una proposta politico-programmatica alternativa ad una scriteriata amministrazione della destra, che ha letteralmente messo in ginocchio il territorio dopo dieci anni di governo.
Ma proprio le pre-elezioni rischiano di vanificare il progetto di rinnovamento, confondendo la nostra base e quanti hanno intenzione di dare lo sfratto allo iorismo. Il voto molisano, in quanto unico appuntamento elettorale autunnale, sarà un test nazionale per i partiti, e quindi non si può affrontarlo con approssimazione o leggerezza. Milano e Napoli ci forniscono un utile percorso da seguire basato su un sostantivo: cambiamento. Gli elettori anelano a una proposta di governo nuova, incardinata in principi e programmi che rompono con il passato, insomma chiedono discontinuità. Non bisogna essere sociologi per capire che tutto ciò che è borderline o compromissorio non trova rispondenza nel volere degli elettori. Il centro sinistra ha il diritto-dovere di essere l’asse propulsore e nucleo catalizzatore di un vasto movimento di pensiero, prima ancora che elettorale, in grado di qualificare una nuova proposta per le regionali. L’allargamento è d’obbligo, soprattutto all’area così detta moderata, che può rappresentare un cospicuo valore aggiunto, ma questo non deve ingenerare confusione e incertezza nel quadro dell’alternativa. Rinunciare a ciò, significa non saper interpretare il vento del cambiamento che spira da Nord a Sud. Se, invece, siamo d’accordo su questa analisi, saremo anche in sintonia nel riscontrare che le primarie del centro sinistra per le regionali nascondono un vulnus: la candidatura di una persona che fino a pochi mesi fa era sistemica al centro destra. Mi riferisco all’architetto Paolo di Laura Frattura, stimata persona ma non credo portatore di quella linea di rottura che l’elettorato reclama. Non lo e’ perchè il nostro schieramento non ha bisogno del “Papa nero”, e poi perchè la tesi dello sfondamento nell’elettorato al “centro” con un candidato “moderato” è un vecchio motivo che le elezioni di primavera hanno confutato.
Ma anche ammettendo che questa ultima tesi sia quella vincente, il modello da seguire è quello di Romano Prodi, ossia una figura di riferimento di area, sia che provenga dalla dottrina politica del cattolicesimo sociale sia da esperienze laico-progressiste. Non credo, invece, che una proposta ambigua, che può configurarsi anche come un ribaltone di pezzi del centrodestra sostenuti da frange di centrosinistra (proprio quello che accadde nel 1998 nel primo governo regionale di centro-sinistra), possa aiutarci a vincere le elezioni autunnali. Io non riesco a comprendere se tale decisione sia scaturita da accordi nazionali finalizzati a dare spazio al terzo polo (che peraltro in Molise non esiste) o sia il frutto di una scriteriata gestione di baldi giovanotti, che in cinque anni hanno perso tutte le elezioni, nessuna esclusa, a cui hanno messo mano. Le elezioni molisane non si vincono con un approccio tattico, del resto molto discutibile, ma con la politica seria, concreta e credibile, in grado di rappresentare una valida alternativa di metodo e di antidoto al clientelismo, agli intrecci tra politica e affari, allo sperpero di risorse, al mancato sviluppo ed all’assistenzialismo del centrodestra. Un centro sinistra guida della coalizione, ben disposto alla collaborazione con chiunque sia conscio delle macerie lasciate dal centro destra, ma non subalterno a sconclusionate e avventurose candidature nate all’insegna dell’opacità politica e della confusione.
Al punto in cui siamo, io credo sia percorribile un’unica strada: la rinuncia a queste primarie, fuorvianti e viziate, da parte dei quattro candidati che fanno realmente capo al centrosinistra e, cosa che io auspico, la convergenza su uno solo di questi candidati, con un programma partecipato che non cali dall’alto ma che rappresenti il centro-sinistra e che segni una rottura, un cambiamento per una regione con più diritti, più lavoro, più partecipazione, più trasparenza e in cui si apra una nuova stagione politica. La mia storia politica e i valori in cui ho sempre creduto mi obbligano ad espormi in prima persona denunciando una situazione inaccettabile. So che verrò criticato per questa mia “esternazione ” ma la mia è un’esigenza di trasparenza e, ripeto, di ripristino delle regole perchè voglio continuare a fare la mia parte e dare il mio contributo a quel candidato che potrà essere considerato credibile e autorevole solo se saprà rispettare le storie e le forze che si sono riconosciute nella mobilitazione di queste settimane. Il tempo non ci è amico. L’anticipazione della scadenza elettorale, non si affronta con un semplice spostamento delle primarie, ma ci offre l’opportunità per una riflessione profonda e ampia, per la dignità e nell’interesse del popolo di centro sinistra e dei molisani.
Sen. Giuseppe Astore
ecco la prima critica
le primarie hanno dimostrato di essere un potente volano di consenso. Perché rinunciare alle primarie? Le sue argomentazioni non sono convincenti anzi peccano di sfiducia in uno strumento profondamente democratico.
Tanto è vero che nel suo scritto all’inizio ne riconosce la validità, un pensiero che poi va piano piano dissolvendosi fino al finale quando invoca la rinuncia alle primarie. Ma questa, anche se in modo temperato, è una contraddizione. E lei sa bene che la contraddizione è un vizio mortale di un ragionamento politico.
Ma ce ne un’altra. Lei accusa i giovani dirigenti del pd di tatticismo e poi chiude con la singolare proposta, di una rinuncia concordata dei 4 candidati di area pd per convergere su uno solo dei quattro, e questo non è tatticismo?
Li considera dei perdenti, ma nessuno di loro si è candidato. Pone una primazia morale al centro-sinistra ma Lei non si è fatto scrupolo di abbandonare il partito con cui è stato eletto, senza dimettersi ovviamente, tutto lecito, ma per me questo è un comportamento politicamente immorale. Tanto per concludere, in fatto di morale e moralismo io sono fedele al detto di Bernard Shaw che diceva: ho conosciuto un sacco di delinquenti che non erano moralisti, ma non ho mai conosciuto un moralista che non fosse un delinquente.
A riposo.
Illustrissimo Senatore, è facile immaginare che tutti i suoi ragionamenti e per ultimo l’abbandono delle primarie, servono soltanto a Lei per poter sperare di avere un ruolo, possibilmente candidato Presidente del centrosinistra, alle prossime elezioni. Lei che ha sempre predicato contro Iorio e il suo sistema, ora con la richiesta di abbandonare le primarie si presta proprio al gioco di Iorio Di Giacomo, Vitagliano, ecc.che dopo la candidatura di Paolo Frattura alle primarie e con le non poche possibilità di vincerle, si agitano moltissimo e farnno di tutto per ostacolare questo risultato sapendo che con avversario Frattura moltissimi delusi e avverasri di Iorio del centro destra si organizzeranno con liste a sostegno pur di abbattere e amndare a casa la corazzata Iorio. Ler caro senatore non può continuare a mestare, pur di continuare la sua battaglia contro Ruta per i torti che ha subito nel passato. Lei per il bene del Molise deve partecipare unitamente a tutti gli altri ad abbattere l’attuale sistema, del resto Lei ha già avuto tanto dalla politica, ora può anche fare il gesto nobile di partecipare alla battaglia da soldato semplice, metta a disposizione la sua esperienza per gli altri, si accomodi in panchina o ancora meglio in tribuna, in moltissimi le saranno grati.
astore
sebatore, lei non sarà MAI il commissario del pd molise; lei non è di centrosinitra; lei ha sempre remato contro e ogni sua azione lo dimostra; lei ha creato partecipazione democraitca non per unire ma per dividere (vedi termoli e provinciali); lei vuole solo dare una mano a iorio e le dichiarazioni di apprezzamento che il presidente le ha fatto ieri ne sono la dimostrazione; lei è contraddittorio in tutto e ancora non ha capito che ogni uomo arriva al fine corsa e lo deve accettare. lei è arrivato al suo, per cui se è veramente di centrosinistra, la prego di smetterla di agire sempre in mdo rancoroso e da buon padre nobile si metta a lavorare con tutti noi e non contro di noi. altrimenti faccia il nonno e si goda la sua carica di senatore.