LARINO _ Evidentemente il nostro Presidente del Consiglio deve essere proprio a corto di argomenti per tirare in ballo un suo discorso del 1994 (vecchio di 15 anni) e straparlare di un settore, la scuola pubblica, contro il quale è facile affondare la lama come nel burro. Ormai non si sa più nemmeno come attaccarla: tutti ci si divertono e si esercitano. Finanche il ministro Gelmini. Affossata dal punto di vista economico, da quello didattico, da quello della credibilità, è diventata come un sacco di patate, con cui sfogarsi quando non si ha di meglio da fare (o da saper fare!). Non rimaneva che questa accusa, secondo cui se i valori della sinistra permangono nella nostra Italia è colpa dell’indottrinamento, asimmetrico, che gli insegnanti perpetuano, ormai da anni, verso i loro alunni. Sono passati dei secoli ma le parole di S. Paolo valgono ancora per intero: “Omnia munda mundis coinquinatis autem et infidelibus nihil mundum sed inquinatae sunt eorum et mens et conscientia” (Tutto è puro per i puri; ma niente è puro per i contaminati e gli increduli, perché hanno contaminata l’intelligenza e la coscienza).
Proprio lui parla di indottrinamento e di cattivi insegnamenti! Quello che candida e riesce a fare eleggere i suoi amministratori delegati, i suoi avvocati, le sue soubrette e show-girls, il suo fisioterapista, finanche la sua igienista dentale; quello che possiede tre reti televisive (limitandoci ai canali in chiaro), sovrintende ad altre tre pubbliche come capo incontrastato di maggioranza, controlla almeno due giornali di tiratura nazionale, proprietario di fatto di un impero economico-finanziario-mediatico-politico-diplomatico dai confini sempre poco definiti. Non deve avere proprio la minima idea della trave che riposa da tempo nel suo occhio rispetto al granello di polvere che può esserci in quello di un docente. Perciò, in piena crisi Ruby e rivolgendosi ad un’assemblea di chiaro orientamento cattolico, tenta di sviare l’attenzione dei convenuti dalle sue vicende personali e pubbliche, chiaramente antitetiche con la religione, quella cattolica, colpendo un sacco di patate, inerme: la scuola pubblica, sapendo che ormai è così bistrattata che manco riesce a reagire.
Difatti, il Ministro Gelmini (questa si, una vera indottrinata, con il Manuale del buon candidato di Forza Italia, nel 1994) al solito tace, addirittura sorpassata nelle dichiarazioni non solo dalle opposizioni, ma dal Cardinale Bagnasco! Mentre la scuola pubblica è lì riversa a terra a rantolare, con le classi da 27 ragazzi (impossibile insegnare), con i professori più giovani che si muovono di anno in anno da una scuola all’altra come sciami di api (impossibile assicurare la continuità didattica) ed i professori più anziani ormai sfiancati dal ripetersi, aggravati, degli eventi. Le soluzioni ? prima di tutto, maggior rispetto per chi lavora nella scuola (è gratis); poi ridurre il numero di ragazzi in classe; quindi erodere, progressivamente, la quota di professori che devono cambiare sede ogni anno. Sarebbe già un bel fare. Infine puntare fortemente sulle capacità dei presidi.
Claudio Nuonno Segretario PD Larino