NagniBalneariTERMOLI – I balneari della costa molisana chiedono una nuova scadenza per l’asta dei lidi prevista dalla direttiva europea Bolkestein, una proroga di 30 anni così come ottenuto dagli imprenditori del settore di Spagna e Portogallo. La problematica è stata al centro di un incontro in Comune a Termoli alla presenza dell’assessore regionale Pierpaolo Nagni, di tutti i gestori degli stabilimenti di Termoli, Campomarino e Petacciato, degli amministratori locali. Presente il rappresentante del Sib Abruzzo, Padovano.

Nagni è arrivato in Municipio per: “discutere di una iniziativa che deve avere una forza ed un carattere nazionale per determinare una tutela che oggi all’interno di questa norma, la Bolkestein, molto ampia sui servizi non c’è per i gestori degli stabilimenti balneari. C’è una preoccupazione di carattere nazionale, le iniziative sono di varia natura, il 17 di febbraio ci vedremo a Roma con tutte le regioni”. 

L’idea è fare un documento unico che possa permettere al Governo italiano di determinare una posizione rispetto a questo comparto in modo particolare che, in un certo senso, da questa liberalizzazione, verrà travolto – ha detto ancora l’assessore -. Siamo sicuramente dalla parte di chi oggi rischia di avere delle tutele cancellate”.

Proroga a 30 anni delle concessioni ai gestori degli stabilimenti balneari e gare d’asta da subito per le nuove autorizzazioni. Questa la proposta congiunta avanzata dai balneari della costa molisana e dell’Abruzzo, riuniti oggi in Comune a Termoli all’assessore regionale al ramo Pierpaolo Nagni e l’amministrazione locale nel corso dell’incontro.

Riccardo Padovano del Sib Abruzzo parla chiaro e senza mezzi termini. “La riunione di oggi serve a stimolare la Regione Molise a fare squadra con l’Abruzzo, l’Emilia Romagna e Marche, per trovare delle soluzioni che siano quelle più positive e che diano una opportunità a noi imprenditori per tornare ad un po’ di ottimismo. La Bolkestein ci ha messo in crisi. È impensabile che, per un sistema prettamente burocratico, non si trovi una soluzione. La Spagna ha trovato la soluzione, il Portogallo ha trovato la soluzione, il Governo italiano si deve mettere attorno ad un tavolo, insieme alle regioni, per trovare una soluzione. Noi sono 50 anni che siamo sul territorioha proseguito Padovano -. Non ci sta solo un investimento di tipo economico ma ci sta un investimento morale. Le nostre aziende erano prima dei semplici capanni, oggi sono aziende ricettive e turistiche. La nostra preoccupazione è che le nostre spiagge possano entrare in un circuito della grande distribuzione e non solo”. Le Regioni puntano ad una proposta unitaria da presentare al tavolo tecnico in programma a Roma sull’argomento il 17 febbraio prossimo.
Articolo precedenteTermoli, Consiglio comunale: Tunnel e Commissione Referendum
Articolo successivoIntervento carabinieri scongiura furto di 195 pannelli solari
Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa