In senso conforme si è espressa la giurisprudenza, evidenziando, in particolare, che: “l’ineleggibilità, di regola, non è di ostacolo all’ammissione della lista; neppure quando essa colpisce il candidato sindaco; e neppure quando vi sia una stretta correlazione tra lista e candidato sindaco, trattandosi di elezioni in Comuni aventi meno di 15.000 abitanti” (Consiglio di Stato, Sezione quinta, 15 giugno 2000 n.3338). Pertanto si è dell’avviso che il suindicato consigliere comunale, se dichiarato decaduto pure all’esito del giudizio di appello, debba essere surrogato con il primo dei candidati non eletti della lista collegata alla propria candidatura a Sindaco, in applicazione della disciplina fissata dall’art. 45, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Questo vuol dire, tra l’altro, che le pretese del cittadino Antonio Saburro della lista ‘Impegno Comune’ di entrare in consiglio comunale sono del tutto spropositate oltre che prive di fondamento – aggiunge Cammilleri -. Si era posto come tutore di una legalità che in effetti non conosce. La Prefettura ed il Ministero hanno mostrato la falsità delle sue accuse infamanti verso questa Amministrazione e il Sindaco. Mi piacerebbe porgli una sola domanda: “Chi è il bugiardo?”, ma preferisco continuare con la linea di serietà e correttezza che mi sono proposto.
Comunque, semmai il suo desiderio continuerà ad esser quello di voler entrare in Consiglio Comunale, la Legge dimostra che è inutile “sgomitare”, può sempre attendere le dimissioni del Consigliere Catena che credo potrebbero arrivare nel caso in cui il TAR dovesse decidere di respingere il ricorso presentato da Impegno Comune. Se il TAR lo dovesse accogliere allora, forse, potrebbe avere una seconda occasione. Non se la faccia sfuggire, non perda tempo a scrivere manifesti infondati con i quali provare a infangare la dignità degli altri. Cerchi di prendere un maggior numero di voti, perché è questo, e solo questo, il mezzo lecito al raggiungimento del suo scopo”.