LARINO _ Sono diverse le circostanze che mi hanno portato, già da mercoledì 16 di questo mese, a rassegnare le dimissioni dall’incarico di Segretario comunale del Partito Democratico. Senza voler fare l’elenco delle motivazioni che ci porterebbero in una inutile spirale di polemiche, aggiungerò che si tratta di un gesto sofferto, a lungo meditato: non vedo però altro modo per avviare riflessioni e dialoghi non più procrastinabili. Di certo non si può attendere la partenza o l’esito di consultazioni regionali che rappresenteranno, invece, un ulteriore fonte di contrasto, interni ed esterni al PD.

Del resto, questo dei contrasti cittadini a causa di elezioni regionali/nazionali è un refrain in uso da decenni per dividere ed imperare sul territorio, non solo da parte delle attuali classi dirigenziali del PD. Rammarica constatare che i territori sono di continuo succubi di questa logica e privi di programmazione: la mancanza di coesione interna fa si che anche gli ultimi arrivati possano scorrazzare sul territorio e decidere impunemente per lo stesso, senza tenere in alcun modo conto delle volontà e delle esigenze locali. E’ per questo che da tempo sostengo che i primi punti di tutti i programmi elettorali, soprattutto alle elezioni comunali, dovrebbero puntare, assolutamente, su socialità e cultura. Per tutto il Molise ed in particolare per la nostra Larino.

Si tratta di impiantare di continuo cellule staminali che possano ricreare un clima propositivo, circostanza che nessun eroe di turno, non illudiamoci, potrà mai garantire : o lo si fa insieme o non c’è spazio per alcuno. Solo uno scatto culturale, che l’amministrazione comunale, la più vicina ai cittadini, collettivamente deve indurre nella mentalità di ognuno, può fare in modo che si recuperi quella socialità ora inesistente e con essa la necessaria coesione: a questo punto si può portare a termine qualsiasi tipo di discorso, azione o impresa, non solo politica. Devo dire la verità, oggi queste circostanze non esistono. E mi prendo la mia fetta di responsabilità, spero piccola, ammettendo di essere così impotente di fronte alle altre logiche da dimettermi. Temo, mio malgrado, che prevarrà di nuovo il particolare : circostanza che permetterà la formazione delle liste comunali, specie quella vincente, solo sotto l’egida delle dirigenze regionali.

E di conseguenza, con nessuna possibilità di andare oltre l’ordinaria amministrazione, quando anche questa non sia di disturbo per gli equilibri regionali. Con buona pace della maggior parte della popolazione e magno gaudio di coloro che finora hanno goduto di posizioni di privilegio e di succube filiera, tali da garantire frutti anche alla generazione successiva (se non lo hanno già fatto!). Ringrazio quanti hanno avuto fiducia nella mia segreteria e quanti mi sono stati vicini in questi anni, con aiuti, consigli e suggerimenti. Mi scuso con l’amministrazione Giardino che tanti attacchi ha subito in questi anni da parte mia: non c’è mai stato alcuno astio nei loro confronti. Qualcuno ha malignato, lo immagino: posso assicurare che nessuna critica ha mai celato un secondo fine, se non quello di apportare un miglioramento collettivo alla nostra cittadina o magari limitare i danni per la stessa.

In questa ottica propositiva, prima ancora di dimettermi, ho inviato ai componenti del direttivo più di sessanta idee per Larino, da sfruttarsi per la prossima amministrazione qualora si dovesse vincere. Sono raggruppate in undici temi di massima: alcune sono semplici impostazioni, altre potrebbero essere concrete e realizzabili con la giusta determinazione, altre possono essere anche assurde o visionarie. Non so. Ma mi auguro che si apra presto un dibattito del genere, sulle necessità e sui temi concreti: abbiamo bisogno di respirare a pieni polmoni. Sono quindi sereno, da augurare un prospero futuro alla nostra Larino ed al nostro Molise. Ad maiora.

Claudio Nuonno

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