SagraPesce2010TERMOLI – “Ho dormito così spesso con la mia solitudine/ che mi è diventata quasi un’amica/ una dolce abitudine./ lei mi segue passo passo/ fedele come un’ombra. Mi ha seguito ai quattro angoli del mondo:/ no, io non sono mai solo con la mia solitudine.””Taci tu che sei meticcio!” Così un giorno una signora zittì con disprezzo Georges Moustaki, cantautore greco e di origini italo-ebraiche(il suo vero nome è Giuseppe Mustacchi). Egli, allora, compose una delle sue canzoni più belle, Lo straniero, tradotta in italiano da B.Lauzi( il titolo originale era in francese Le mèteque “meticcio.

 
Da un suo album ho tratto alcuni versi di un’altra sua canzone, La mia solitudine: essi sono un’intensa e appassionata confessione di una persona sola. Certo, l’isolamento può diventare una sorta di buco nero che ha voragini progressive che si chiamano lontananza dagli altri e, alla fine, anche da se stessi. Ma,Moustaki  ci ricorda che esiste una dolce e preziosa solitudine, quella che ti permette di stare con te stesso, di guardare dentro l’anima e il cuore, di riflettere mentre fuori deborda il chiasso e le persone si muovono in branco gridando sguaiatamente.

Ci vuole forza di spirito, ma la stanza che diventa una cella ti porta il fremito del vento della saggezza. Mi chiamo, ancora, Sartà.àgna e una volta ero la Regina della Sagra del Pesce, si qui a Termoli o almeno nel porto di Termoli….porto cuore pulsante di questa Municipalità, così dicono. So Long

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