Luigi Marino, dal Rapporto sul sopralluogo al castello dl Termoli (agosto 2023): “[…] ho potuto accertare che le pareti dei due vani sono state “grattate” asportando tutte le tracce degli antichi intonaci con i graffiti”.

DAL RAPPORTO SUL SOPRALLUOGO AL CASTELLO DI TERMOLI DI LUIGI MARINO (AGOSTO 2023).
TERMOLI – «Negli anni 1907-08 A.Haseloff ha visitato il Castello di Termoli lasciandone una descrizione dettagliata1 . A proposito della datazione di alcune trasformazioni fa riferimento a “i numerosi graffiti, il più antico dei quali porta la data del 1585”. Graffiti son stati riscoperti In occasione del cantiere di restauro2 che ho condotto a metà degli anni ’90 quando i due vani inferiori del torrione sono stati oggetto di una campagna di pulizia e consolidamento3 . Limitati saggi di asportazione di uno strato più recente hanno evidenziato che vasti tratti di intonaco graffito risultavano ancora coperti. Si è scelto di non metterli in luce come procedura di cautela visto che le parti già in vista erano sufficienti per dare una buona idea dell’esistente proteggendone il potenziale futuro.
In particolare erano evidenti su tutte le pareti alcune scritte la cui interpretazione è stata rinviata a una campagna di rilevamento adeguata. Sulle pareti dell’arco centrale (testimonianza dell’antico muro di refend normanno) c’ erano i graffiti più importanti4:
– la data del 1585 con il nome del Mº Ascanio de Foggia e altri nomi;
– simboli araldici (?);
– animali (interessante un cervo);
– una nave (ancora parzialmente coperta);
– una torre sezionata. Questo graffito aveva un particolare valore documentario perché rappresentava la sezione verticale di una torre a piani sovrapposti raggiungibili con scale a pioli attraverso botole nei solai. Le campagne di rilievo che abbiamo finora eseguite hanno potuto accertare che si trattava della rappresentazione proprio del torrione superiore del Castello prima dei lavori per l’alloggiamento della Stazione Meteo, avvenuti agli inizi del ‘900, quando è stata istallata l’attuale scala in muratura. Da segnalare anche la ricca stratigrafia muraria riferibile alle botole delle scale.
In occasione del recente sopralluogo, finalizzato all’organizzazione di una campagna fotografica con adeguate attrezzature, ho potuto accertare che le pareti dei due vani sono state “grattate” asportando tutte le tracce degli antichi intonaci con i graffiti. Le pareti sono state rintonacate distruggendo totalmente un documento storico importante per la storia del Castello impedendo, di fatto, ulteriori necessarie indagini».
Luigi Marino.
- A.Haseloff, L’architettura sveva nell’Italia Meridionale, Bari 1996 (orig. Die Bauten der Hohenstaufen in Unteritalien, 1920)
- L.Marino, Il Castello di Termoli alla luce dei recenti restauri. Nota sui materiali e le strutture, in D.D.Fonseca (ed), “Castra ipsapossunt et debent reparan”, Roma 1998; L.Marino, Il Castello di Termoli, Verona 2004
- Pulizia e consolidamento eseguiti da tecnici della Cooperativa Archeologia di Firenze che sono intervenuti anche sui disegni a carbone della cisterna.
- Se i graffiti sulle pareti del primo vano erano di non facile visibilità quelli sull’altro erano perfettamente visibili anche da parte di un osservatore distratto.

L’attenzione su questo spiacevole evento è stata catalizzata da questa lettera dell’architetto e accademico Prof. Luigi Marino, pubblicata a dicembre del 2023 su un sito di notizie online. Marino aveva rivelato, nel corso di un sopralluogo per un progetto fotografico effettuato nell’agosto del 2023, la rimozione di antichi graffiti datati dal 1585 dalle pareti di due stanze del Castello.
La consigliera comunale Daniela Decaro, insieme a due colleghi della minoranza, venuti a conoscenza della notizia hanno richiesto la convocazione della IV commissione per investigare sull’accaduto. “Dopo vari solleciti al Presidente della IV commissione, si sono tenute due riunioni questo febbraio; nella prima sono stati ascoltati il RUP e il Direttore dei Lavori dell’ultimo intervento di conservazione al Castello; nella seconda riunione, in assenza del RUP ma con la presenza del Direttore dei Lavori e del prof. Luigi Marino, quest’ultimo ha spiegato con grande dettaglio e competenza quanto già esposto sul sito di notizie, documentando e illustrando i fatti con fotografie. Inoltre il prof. Marino ha mostrato una missiva datata 18 settembre 2023 con la quale ha reso edotti dei fatti, il Sindaco f.f. di Termoli e il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, specificando che alla predetta comunicazione ha allegato un rapporto sul sopralluogo al Castello di Termoli (agosto 2023).” ha chiarito la Decaro.
Nonostante le riunioni, è emersa la scarsa informazione sull’argomento tra i consiglieri di maggioranza, come evidenziato da Decaro: “Dalla riunione della IV commissione è risultato che i consiglieri di maggioranza presenti non erano informati dei fatti. Se chi governa questa città non è a conoscenza degli avvenimenti che la riguardano, a chi devono rivolgersi i cittadini?”
La consigliera solleva domande impegnative sull’efficienza dell’amministrazione comunale nella salvaguardia del patrimonio culturale, evidenziando la serietà degli eventi e la mancanza di risposte concrete: “Siamo amministratori e non giudici. Non possediamo poteri inquisitori ma abbiamo il dovere di fornire risposte ai cittadini. Quello descritto dal prof. Marino è di una serietà estrema.”
Concludendo, Decaro sottolinea l’importanza vitale del patrimonio culturale, citando il Codice dei beni culturali e del paesaggio: “Rammento a me stessa che la definizione di patrimonio culturale è contenuta nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, che all’art. 2 identifica come elementi del patrimonio culturale i ‘beni culturali’ e i ‘beni paesaggistici’, riferendosi per i primi ai beni di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e ad altre cose individuate dalla legge come ‘testimonianze aventi valore di civiltà.”