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TERMOLI _ E’ stata inaugurata il 5 gennaio, nella prestigiosa sede della Galleria Civica d’arte contemporanea la mostra di Ugo Ciarfeo “10 ANNI DI TEATRO A TERMOLI”, presenti l’assessore alla Cultura Michele Cocomazzi e Alberto Montano. Un viaggio lungo 10 anni di cultura e di teatro nella nostra città, documentata in maniera precisa da locandine, manifesti, fotografie, filmati, oggetti di scena, costumi. Un avvenimento che ha evidenziato come Termoli non sia stato da meno di altri centri anche più grandi, nel campo della cultura e nello specifico del teatro. Ugo Ciarfeo ha comunicato idee e valori, ha stimolato la curiosità e l’interesse verso personaggi, storie, temi, tutti di enorme attualità. La sua capacità di comunicazione e di coinvolgimento hanno consentito al pubblico termolese e non, di assistere a spettacoli che mai avrebbero potuto conoscere, se non spostandosi continuamente in altri luoghi, spesso al di fuori del Molise.

Un pubblico che nel corso degli anni ha imparato a conoscerlo, a seguirlo, pronto ad entrare in un mondo sempre nuovo, vivo e palpitante, denso di forti emozioni. Ciarfeo ha attraversato il vasto territorio della cultura con la curiosità di un bambino che ha voglia di conoscere, ma anche con la capacità di un maestro che vuole insegnare e trasmettere la conoscenza. Direi che Ciarfeo sintetizza bene questa dualità di un maestro perennemente fanciullo. Copiosa è stata la produzione di spettacoli – oltre cento – in dieci anni di teatro. Un record che resta insuperato, al momento, e che ci porta diritto ad una media di 10 spettacoli all’anno, quasi tutti prodotti nella nostra città. In contemporanea alla programmazione teatrale, ha allestito varie scuole di teatro, con lo scopo di creare “in loco” quegli attori capaci di affrontare con perizia un mondo difficile e complesso come quello teatrale.

Egli affronta temi e argomenti del teatro classico come del teatro moderno , del teatro d’avanguardia, come del mondo della lirica: Sofocle, Euripide, Cechov, Pirandello, Verdi, Puccini, Garcia Lorca, Ibsen, sono solo alcuni degli autori con i quali si è cimentato come regista. E con lui tantissimi giovani attori, ragazzi e ragazze alle prime armi, sapientemente guidati in un percorso che li ha portati ad essere, in un tempo relativamente breve, dei veri attori “non professionisti”, come li ha lui stesso definiti, ma non dilettanti. Perché, ciò di cui oggi la cultura ha bisogno è proprio la professionalità, piuttosto che dell’improvvisazione e del puro diletto. Ciarfeo ha spesso trattato temi e argomenti che definiremmo impegnativi, lontano dai fasti e dal luccichio di un teatro di pura evasione, dalle trovate cabarettistiche e delle commedie dialettali continuamente riproposte.

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