Il problema non è dei cavilli giuridici interpretativi circa l’atto messo ai voti perché con la morte di Benito Mussolini è formalmente decaduta anche la cittadinanza onoraria concessa a suo tempo come ha dichiarato il Sindaco che si è astenuto.
La questione è se la seconda città del Molise ritenga che dinanzi ad un regime efferato che privò l’Italia della libertà e negò la democrazia, si possa essere tolleranti, o se al contrario si debba come istituzioni democratiche e repubblicane prendere una posizione di rottura netta e radicale, seguendo i dettami Costituzionali. C’è da rimanere allibiti nell’apprendere che solo una minoranza del Consiglio Comunale ha votato contro Benito Mussolini e la mozione è passata solo per le astensioni. Chissà cosa ne potrebbero pensare di questo voto Giacomo Matteotti, Antonio Gramsci, i fratelli Rosselli o più banalmente i molisani che vennero perseguitati, discriminati e puniti durante il ventennio fascista”.
revocare
Caro Palumbo la revoca della cittadinanza non rende giustizia a chi durante i ventennio fascista fu perseguitato o addirittura ucciso. Il problema è un’altro per vari motivi:
Primo:ogni cittadinanza onoraria cessa i propri effetti con la morte del personaggio a cui essa fu conferita;
Secondo: siamo sicuri che al Comune di Termoli esiste l’Albo dei Cittadini onorari?
Terzo: l’iniziativa è stata presa solo per ottenere visibilità locale ed incredibilmente anche a livello nazionale;
Quarto: questa “cappellata” amministrativa dimostra lo scarso spessore politico e la memoria corta dei consiglieri comunali termolesi del PD che si sono fatti strumentalizzare da chi in campagna elettorale li ha contrastati energicamente candidandosi contro ed ha attaccato il PD più di quanto ha fatto nei confronti del centro DX.