Il piazzale del Nautico

TERMOLI _ Senzatetto, vagabondi e barboni sono una realtà del comune adriatico. Sono detti anche ‘clochard’, lessema che deriva da ‘clocher’ ‘zoppicare’, da un latino volgare ‘cloppicare’,con estensione semantica al mendicare cui erano costretti gli storpi e gli zoppi nei secoli passati. Spesso i pittori ed i poeti di Termoli si sono sbizzariti nelle opere ad illustrare il fenomeno, riproducendo anche con la fantasia questa triste realtà dei sobborghi e di alcune zone del centro,purtroppo,soprattutto vicino la stazione dei treni. In questo periodo che precede il Natale il contrasto tra questi barboni e la realtà opulenta e agiata della città risulta ancora più stridente e mette un po’ di tristezza,occorrerebbe che qualcuno facesse qualcosa, ma cosa?! Ci vorrebbe qualche iniziativa di solidarietà piu’ marcata e di sicuro per Natale qualche associazione partorirà qualche idea vincente, l’augurio è quello di risolvere al più presto questa situazione di degrado, attuale e sentita, ascoltando il parere e le lamentele di alcuni concittadini, soprattutto in viale Trieste ,all’uscita del sottopassaggio,proprio di fronte al vecchio Istituto Nautico di Termoli.

‘La notte il piazzale antistante l’edificio del Nautico si trasforma-afferma sconfortato un cittadino di Termoli-e ci si trova di fronte ad uno spettacolo triste e di abbandono con numerosi clochard che dormono in cartoni e sporcizia sulle scalinate o in zone nel parchetto di fronte. Veramente occorrerebbe fare qualcosa, la situazione è drammatica’. Speriamo dunque che si affronti di petto questa realtà e che il fenomeno dei clochard in questa zona di Termoli trovi presto una sua risoluzione, magari proprio per le  imminenti festività.

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