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LARINO – E’ notizia di questi giorni che il Consiglio Comunale nella prossima assise sarà impegnato sulla discussione e successiva votazione relative al recepimento della “idea progetto per la promozione e lo sviluppo della Festa di San Pardo” presentata dalla cooperativa Agritecno rappresentanta dal perito Nanni Lozzi.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, infatti, il sindaco Vincenzo Notarangelo ha avuto modo di esprimere la posizione favorevole dell’amministrazione comunale sul progetto presentato affermando che “per Larino si tratta di un’occasione da non perdere, che non possiamo perdere, poiché faremmo cosa buona e giusta né per i cittadini né per la città e il territorio né per le nuove generazioni. Una grande opportunità ed un grande obiettivo che questa amministrazione saprà cogliere.”
A parere del sindaco e della giunta comunale quindi sarebbe necessario che venga costituita unitamente ad altri enti ed associazioni una fondazione di partecipazione di cui il Comune di Larino è soggetto promotore.
L’ “idea progetto per la promozione e sviluppo della Festa di San Pardo”, così come è denominata la dichiarazione di intenti avanzata da Agritecno, riguarda la realizzazione a Larino di una stalla con annessi non strettamente legati all’allevamento, che ospiterà circa 600 capi bovini in produzione, su un’estensione totale complessiva di 100 ettari di terreno, presumibilmente individuati in C.da Bosco, parte dei quali attualmente detenuti impropriamente dalla cooperativa Coteb ed altri detenuti senza titolo dal Consorzio di Bonifica Larinese, tutti comunque di proprietà del Comune di Larino.
Il totale degli investimenti richiesti per la realizzazione dell’idea progetto avanzata, “si potrebbe ipotizzare in un minimo di 6,5 milioni di euro” che la Regione Molise, andandoli ad attingere dal riparto dei fondi europei di programmazione e sviluppo agricolo, erogherebbe in favore della costituenda fondazione, la quale beneficerebbe così del contributo al 100% a fondo perduto.
Non desta più neppure stupore che la Fabbrica delle Idee, da tre anni a questa parte, trovi le “migliori” linee programmatiche di sviluppo per la realtà larinese in proposte provenienti da iniziative private.
Dovrebbe quantomeno insospettire che il Sindaco Notarangelo abbia tentato di ottenere immediatamente un’approvazione dell’idea progetto di Agritecno dall’ intero consiglio comunale su una scelta così importante ed impattante senza coinvolgere l’ opposizione e la cittadinanza tutta. Aderire supinamente a favore di un progetto prevedendo addirittura la costituzione di una fondazione partecipata dall’ente comunale è quanto di meno democratico, trasparente e partecipativo si possa realizzare.
Scendendo nel merito del progetto, come il movimento LARINascita ha già avuto modo di evidenziare, lascia perplessi che un’impresa sotto forma di cooperativa di tal genere, che richiede 6.5 milioni di euro alla Regione Molise, venga fatta passare come volta esclusivamente alla salvaguardia di una manifestazione tradizionale-religiosa invece di essere concepita e spinta con ben determinate finalità produttive. Le perplessità sono anche di ordine tecnico: la scelta di investire su una razza come quella podolica, razza che per sue necessità fisiologiche ed etologiche viene allevata al pascolo brado, capace di sfruttare le avare produzioni dei terreni marginali e di risulta e di trarne oltre che reddito anche quelle caratteristiche organolettiche del latte e dei derivati tanto ricercate ed apprezzate, fa pensare ad una improvvisazione più che un’oculata scelta imprenditoriale. Oltretutto non viene detto che i membri dell’associazione dei carristi che vorrano rivolgersi a tale struttura per il reperimento degli animali occorrenti alla manifestazione di maggio dovranno versare un contributo per l’affitto dei bovini in favore della costituenda Fondazione.
E’ allarmante la superficialità con la quale l’amministrazione comunale si sia resa disponibile per la concessione dei terreni utili alla ubicazione della “stalla” che dovrà ospitare 600 vacche in produzione, più tutti le manzette e le manze da rimonta, più tutti i vitelli e vitelloni della linea di produzione carne. Si è valutato che sarà necessario cementificare una superficie di suolo agricolo con la conseguente enorme svalutazione di superfici agricole che per posizione, caratteristiche ed infrastrutture ad oggi risultano di gran pregio per le produzioni ortive che tutt’ora garantiscono soddisfacenti risultati.
Per il movimento LARINascita, bisognerebbe dare la possibilità attravero la ripartizione di fondi di tali entità ad un numero superiore di aziende, vocate tanto alla produzione che alla trasformazione delle materie prime prodotte in loco, diffusamente localizzate sul territorio e magari legate dal vincolo cooperativo tra loro da identica gestione e produzioni darebbe senza dubbio un’iniezione diversa e più efficace rivitalizzando sostanzialmente il comparto agri-zootecnico.
Al di là di tutte le sterili polemiche sollevate, per il movimento LARINascita, rimane necessario che il Comune di Larino, prima di gettarsi a corpo morto nella condivisione delle proposte di amici e sostenitori vari, risolva preliminarmente le questioni, anche giudiziarie, relative all’occupazione dei terreni di c.da Bosco.
Sarà da capire, ad esempio, come CO.TE.B, che da anni sta gestendo i terreni senza corrispondere alcun canone al Comune, mancando del tutto una convenzione, prenderà l’ idea di dover lasciare quel sito che per anni ha difeso con battaglie giudiziarie, lasciando insoluti oltre i canoni non versati anche le indennità di occupazione abusiva dei terreni dal 2007 a tutt’ oggi.
Inoltre è bene che i consiglieri comunali nel valutare l’importanza della proposta considerino che votando l’adesione del Comune di Larino al progetto avanzato dalla Agritecno, continuando a rimanere irrisolte le questioni riguardanti gli stessi terreni oggetto di intervento, potrebbero correre il rischio di esporsi alla configurazione di un danno erariale per l’ente Comunale, con tutte le responsabilità che ne conseguono.
Movimento LARINascita