larino1LARINO – Il Comune di Larino potrebbe finalmente dare l’avvio alla costruzione del complesso per manifestazioni fieristiche che la popolazione attende da troppi decenni e che potrà fungere da dignitosa cornice per la storica esposizione d’ottobre e perché no, anche per ospitare altre iniziative di natura promozionale per la realtà locale e per l’intero territorio regionale.

L’ennesimo bell’esempio di “buona” amministrazione messo in atto dalla Fabbrica delle idee del Sindaco Notarangelo che dopo oltre tre anni e mezzo, tra procedure di gara e ricorsi amministrativi ai quali ha dovuto resistere, è finalmente riuscita a scegliere il “migliore” gruppo progettuale e la “migliore” ditta costruttrice che si occuperanno di consegnare alla città un’opera così tanto importante.

Attraverso il finanziamento reperito dalla Giunta Giardino a  gennaio 2013, Accordo di Programma relativo al PAI Cratere 01, la Regione Molise destinava al Comune di Larino una somma pari a € 1.850.000,00 per la realizzazione di un intervento denominato “complesso polifunzionale per manifestazioni fieristiche (I Lotto)”.

A maggio 2013 è subentrata la fabbrica delle idee del deus ex machina ing. Francesco Sabetti, ex sindaco, paladino della legalità, della trasparenza e della partecipazione popolare, critico oppositore del sistema regionale a colpi di bollettini e di banchetti di piazza solo quando sta all’opposizione ma soprattutto principale sponsor del sindaco Vincenzo Notarangelo, il quale dopo un anno e mezzo di mandato, con Delibera di Giunta comunale n. 157 del 29.09.2014, ha dato indirizzo al RUP di espletare la gara per l’affidamento della sola progettazione del complesso fieristico. Si tratta dell’opera più rilevante da aggiudicare nel corso del quinquennio amministrativo sia se si guarda la mole di lavori da realizzare sia riguardo i compensi spettanti alla ditta e ai progettisti. Il bando rivolto esclusivamente all’affidamento dei servizi di architettura ed ingegneria, pubblicato il 06.10.2014 fino al 27.10.2014, calibrato su misura, con criteri che di fatto garantivano una partecipazione molto ristretta alla selezione, solo una settimana dopo la scadenza, precisamente il 06.11.2014, è stato impugnato dall’Ordine degli Architetti e quello degli Ingegneri della Provincia di Campobasso e di Isernia innazi al Tar Molise sortendo la concessione della sospensiva e perciò l’interruzione della procedura di gara.
L’amministrazione comunale larinese così, con determina del Resp. del Servizio LL.PP. e Programmazione ha revocato il bando e successivamente ha inspiegabilmente inteso procedere all’acquisizione di un nuovo progetto preliminare dell’intervento. Tale scelta in realtà è risultata un po’ bizzarra se si considera che un progetto preliminare era già stato incluso nella domanda di partecipazione all’Accordo di Programma PAI Cratere 01 per l’ottenimento del finanziamento. Sarebbe bastato apportare soltanto delle integrazioni a modifica del quadro economico e invece si è preferito dare con affidamento diretto una nuova progettazione del preliminare, casualmente pronta in meno di quarantotto ore, all’Arch. Pasqualino Raimondo con ulteriore aggravio di spese per l’Ente.

Nell’estate del 2015, dopo circa un anno dal primo bando revocato in autotutela, gli inquilini di Palazzo Ducale hanno avuto “fretta” e ci hanno riprovato, così è stato pubblicato il secondo bando, questa volta in modalità di appalto integrato, licenziato come un capolavoro amministrativo poichè contenente sia la progettazione che l’esecuzione dei lavori per realizzare il complesso polifunzionale fieristico, ma come in occasione del primo bando, a novembre 2015, un’impresa concorrente ha ritenuto doveroso impugnare con ricorso al TAR Molise le procedure di aggiudicazione della gara e, dolendosi di essere stata esclusa ingiustamente, ha ottenuto una nuova sospensione del procedimento. 

Con ordinanza del 17 dicembre 2015 (n. 5595), il Consiglio di Stato, riformando la sospensiva concessa dal TAR Molise, ha autorizzato il Comune di Larino a procedere al completamento dell’opera per il solo fatto che il rischio di perdita del finanziamento è stato considerato preminente rispetto all’interesse della ditta concorrente esclusa che avrebbe, comunque, potuto trovare tutela in forma risarcitoria.
Nel frattempo, l’appalto è stato aggiudicato alla ditta DB Costruzioni, come era prevedibile fin dall’inizio andando a scorrere i nomi dei progettisti concorrenti legati alle ditte tra i quali spicca l’ing. Francesco Sabetti.
A distanza di pochi mesi dall’ultima sentenza del TAR Molise che è tornato ad occuparsi del merito della questione, infatti, il Comune di Larino è stato condannato al risarcimento del danno in favore della ditta concorrente ingiustamente esclusa e pertanto risarcibile per aver subito la lesione delle proprie chance di aggiudicazione. Vale a dire che secondo i giudici se l’amministrazione larinese avesse correttamente gestito la procedura, la ditta ricorrente avrebbe avuto la possibilità di partecipare alla gara, “giocandosi” le proprie chance di conseguire l’aggiudicazione.
Sarebbe interessante comprendere le motivazioni per le quali l’amministrazione comunale non ha svolto “correttamente” tutta la procedura per l’aggiudicazione delle opere di realizzazione degli impianti fieristici tanto lunga e farraginosa che a distanza di tre anni e mezzo dall’ottenimento del finanziamento non ancora si è svolta la cerimonia della posa della prima pietra, firmata e timbrata Notarangelo. 

E’ un caso che ogni volta che c’è un’opera pubblica da realizzare e centinaia di migliaia di euro in ballo, le procedure di aggiudicazione sono sempre rallentate, ostacolate o addirittura pilotate da qualche cricca a favore degli amici e a tutto discapito della collettività?
Per il movimento LARINascita, considerando i propositi della fabbrica delle idee tutti rivolti all’affermazione della legalità, della trasparenza amministrativa, della efficienza economica, delle scelte prese con la partecipazione della collettività e premiando il merito e le capacità anche guardando ai giovani,  non si può di certo credere che tra chi amministra vi sia stata, sin dall’inizio dell’iter di aggiudicazione, solo la chiara volontà di preferire un concorrente rispetto ad un altro, tuttavia il dato oggettivo che emerge dalla ricostruzione dell’intera vicenda è che ancora una volta la collettività risulta danneggiata e costretta a pagare lo scotto di una gestione amministrativa che guarda più, o forse solo, agli interessi particolari.

Movimento LARINascita

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