Commercianti del Centro
TERMOLI _ Commercio in ginocchio ed artigiani infuriati per le continue “cartelle” provenienti dal Comune: “Non ce la facciamo più“. Gli acquisti ormai ridotti all’osso hanno aumentato il “turn-over” delle aperture e chiusure delle attività a Termoli la cui media non è superiore al primo anno di apertura.
Una “trend” piuttosto negativo che vede solo alcune eccezzioni. Problemi anche per la categoria degli artigiani stanchi di dover continuamente fare i conti con le richieste dell’Amministrazione comunale a partire dalla spazzatura. Per tale motivo alcuni operatori hanno chiesto un incontro urgente con l’Associazione di categoria per discutere di una serie di problematiche tra cui le pesanti cartelle arrivate da via Sannitica.
E’ diventato impossibile lavorare in questo modo _ hanno dichiarato alcuni operatori del settore _. Ci siamo ridotti a restare in azienda dal mattino a sera, anche 12 ore al giorno per riuscire a pagare le continue cartelle che arrivano a pioggia dal Comune. Negli ultimi anni non si era mai vista una situazione del genere e così pesante”.
Negli ultimi giorni, in particolare, diversi operatori della zona hanno lamentato l’atteggiamento dell’Amministrazione termolese considerato eccessivamente “vessatorio” nei confronti delle attività in un nomento di congiuntura negativa. “Invece di ricevere uno slancio, aiuti, agevolazioni, sostegno _ hanno proseguito alcuni operatori _ siamo continuamente bersagliati di controlli su qualsiasi cosa, verbali ed aumenti di tariffe anche sulla spazzatura nonostante i nostri rifiuti vengono smaltiti da società private specializzate in residui speciali. E’ inaccettabile”.
 Molti insediamenti stentano a mantenere positivi i bilanci e starebbero dando fondo a tutti i risparmi accumulati per riuscire a rimanere operativi sul mercato. “Non è un momento facile per nessuno _ hanno concluso _ anche per la difficoltà di ottenere i pagamenti. Spesso dobbiamo rincorrere i clienti i quali non riescono neppure loro ad arrivare a fine mese con i soldi in tasca“.
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2 Commenti

  1. dove sono i sindacati
    La colpa è dei sindacati che da anni fanno orecchie da mercante anzi orecchie da colluso.
    La conf commercio invece di fare battaglia contro le aperture dei centri commerciali, ha fatto spalluccia e chiuso gli occhi.
    L’ A.M.A. artigiani tante chiacchere, ma altri interessi.
    I problemi di oggi della crisi vengono da lontano.
    Ma non avendo memoria storica e guardando solo al propio orticello fregandosene del prossimo si finisce
    con la chiusura della propia attività senza capire dove sta lo sbaglio.
    Le eredità dei POLITICI-… le subiremo ancora per anni e anni.

  2. I SINDACATI CI SONO… MANCA ANCORA TANTA CONVINZIONE E UNA MENTALITA’ NUOVA CHE NON DECOLLA.
    Caro artigiano,
    non credo che l’A.M.A. abbia altri interessi se non quelli di difendere la categoria.
    Le tue rimostranze sono state più volte discusse anche animosamente con chi di dovere, anche se per ottenere certi risultati bisogna essere compatti e coesi.
    Quando in alcune occasioni (e mi riferisco anche all’avvio di alcune azioni legali) serviva la convinzione e la forza della categoria, questa è venuta meno… (es. vedi l’azione legale che l’A.M.A. aveva intenzione di intraprendere riguardo i passi carrai…). Se al momento di dimostrare unità e unione di intenti ogni singola impresa va per la sua strada per i soliti motivi che non sto qui a discutere l’Associazione chi rappresenta? Se stessa? Hai ragione: i problemi vengono da lontano… Se in 30 non si è stati caspaci di costituire un consorzio di imprese per i vari settori dell’artigianato perché alla fine ognuno pensa al proprio orticello…
    L’Associazione vive se le imprese vengono, si propongono e non sono succubi della solita politica dei favori! La forza di un sindacato proviene dalla forza della base; se la base è divisa e non è convinta di camminare insieme per i soliti personalismi, c’è poco da dire!
    Basta pensare che qui, in Molise parlare di cooperazione è tutt’oggi un aberrazione. Ciò vuol dire che non abbiamo imparato nulla da Regioni come Emilia Romagna, Toscana e Marche.
    Le battaglie si vincono insieme! Da soli ci si propone, si progetta ma poi all’atto pratico ci vuole la forza e la convinzione della base, cosa che spesso, troppo spesso stenta ad esserci.
    GRAZIE