Bruno Verini
TERMOLI – A distanza di qualche mese dalle mie dimissioni, quale assessore all’urbanistica del Comune di Termoli, visto, ancora, la pressoché totale assenza di qualsivoglia azione amministrativa e di governo della nostra città, mi corre l’obbligo di richiamare l’attenzione dei miei ex colleghi di maggioranza sugli impegni assunti, in campagna elettorale, nei confronti dell’intera città. Ricorderanno gli ex colleghi, oggi ancora componenti dell’amministrazione Di Brino, lo sforzo, la dedizione e la passione che, noi tutti, e ciascuno di noi, ha profuso per poter ridare alla città di Termoli, un’Amministrazione concreta, che si occupasse dei tanti problemi irrisolti.

E, infatti, questo nostro impegno, è stato premiato con una elezione maggioritaria, già dal primo turno, fatta eccezione per il nostro candidato a Sindaco, il dott. Antonio Basso Di Brino, il quale, evidentemente, non gradito dalla città, ha dovuto aspettare il secondo turno, mettendo a rischio l’intera maggioranza consiliare. La mancata fiducia che i termolesi hanno riservato al Di Brino (a differenza di noi tutti), avrebbe imposto, allo stesso, una maggiore partecipazione e collegialità nelle scelte amministrative da egli operate, in quanto, noi eravamo già maggioranza dal primo turno elettorale e, di certo, non lui, che ha dovuto affrontare il secondo, mettendo a rischio l’intera coalizione. Ma, purtroppo, questa condizione, è sfuggita a Di Brino, … e ancora gli sfugge.

L’accentramento del potere politico e amministrativo, unica vera azione di governo operata da Di Brino, a scapito della città, che rimaneva, e ancora rimane, con gli stessi problemi, , non è sfuggita al gruppo di maggioranza che lo sosteneva il quale, nel maggio del 2011, ha provveduto, con un documento a firma dello scrivente, in qualità di capogruppo, oltreché dai consiglieri De Fenza, Roberti, Ciarniello, Rinaldi e Fabrizio, a censurare i primi due anni di amministrazione dello stesso. Ma, purtroppo, i problemi di allora, sono ancora, quelli di oggi! Nulla è stato fatto e, in alcuni casi, i problemi della città sono stati, addirittura, … peggiorati dalla stessa azione amministrativa. L’impossibilità di dare soluzione ai problemi della città, per volere del Sindaco Di Brino, anche quando le soluzioni tecniche venivano da me fornite, come, ad esempio, per il P.R.G. o per l’art. 14 del così detto “Piano Casa”, mi hanno condotto a restituire la delega all’urbanistica.

Ma, le mie aspettative, racchiuse in un gesto così definitivo, ancora una volta, sono state disattese dal “monarca” Di Brino il quale, invece di aprire un sereno dibattito interno, sullo sfacelo amministrativo cui ci aveva condotto, e cui noi tutti siamo e saremo chiamati a rispondere alla città, ha pensato bene di CACCIARMI dalla Giunta comunale, … con un atto che ho dovuto leggere dai giornali! L’ennesimo schiaffo, non al sottoscritto, ma alla città, che ha inteso dare fiducia alla coalizione di centro-destra e non, certo, a lui, come detto sopra. Ma, io, a differenza di altri, ho scelto, ancora una volta, di essere “cittadino”, e non “suddito” del monarca Di Brino e, dunque, ancora una volta, per il bene della città tutta, urlo, allo stesso, di dare soluzione, come, peraltro, già richiesto anche dalle opposizioni consiliari, all’articolo 14 della legge regionale 30/2009 (Piano casa).

Le soluzioni tecniche di tale problema, che avrebbero ridato slancio economico a tutta la citta, erano state già studiate e individuate alla vigilia delle mie dimissioni, … perché Di Brino, oggi come allora, si ostina a non voler risolvere il problema? Perché Di Brino non ritira la delibera del C.C. n. 75/2012, ammettendo di aver sbagliato ad applicare la perimetrazione per il recupero ai sensi dell’art. 14 della legge regionale 30/2009 e, invece, di fatto, “trascina l’intera città” davanti alla magistratura amministrativa per gli eventuali risarcimenti dei danno? Le linee programmatiche della legge regionale 30/2009 sono state studiare da un gruppo di lavoro misto, formato da un consigliere comunale ingegnere, da un tecnico interno e dall’avvocato responsabile del servizio di Pianificazione, … Urlo, altresì, di completare il processo di redazione del nuovo Piano Regolatore Generale, cavallo di battaglia elettorale, mai riavviato (a meno dell’incarico dato a qualche professionista).

Urlo, ancora, di avviare il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), anch’esso, mai avviato, anzi, annullato il giorno prima del suo avvio in conferenza stampa … e ancora mi chiedo il perché? Insomma, questa amministrazione che, di fatto, sta cadendo in pezzi (si vedano i tanti che l’hanno abbandonata), non si occupa più neppure dell’ordinaria amministrazione. E’ sotto gli occhi di tutti la critica mobilità della città ma, l’amministrazione Di Brino, dopo aver pagato, un professionista per la redazione del così detto Piano traffico, e dopo averlo presentato in pompa magna in sala consiliare, non lo ha mai adottato. Come mai? Caro Antonio Basso, evidentemente, i tuoi progetti, non vanno nella direzione della città e, allora, per Natale, facci un regalo e, ti assicuro, i termolesi gradiranno molto ….. dimettiti.

Bruno Verini

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