TERMOLI – “Sono preoccupata per le sorti di Termoli. All’indomani di un Consiglio mortificante per chi lo ha vissuto e sconcertante per i cittadini che osservano, fioccano foto concilianti di pizze su Fb, comunicati di rinnovata compattezza tra i consiglieri, addirittura dichiarazioni del Sindaco che si permette di insultare la minoranza anzichè fare autocritica si dice in anticipo sui tempi del proprio programma. La verità è talmente semplice che si commenta da sola: questa maggioranza è compatta solo sulla conservazione delle proprie poltrone.

E se la matematica non è un’opinione, cinque consiglieri che si smarcano al momento del voto rendono questa maggioranza molto meno forte di quanto si vorrebbe raccontare. Leggo con imbarazzo le dichiarazioni di chi parla di una minoranza strumentale: da quando il rispetto delle regole è diventato capriccio? Da quando  in qua, chiedere l’applicazione di leggi e regolamenti risulta indigesto proprio a chi è stato chiamato ad applicarle? Lo spettacolo penoso, vorrei dire al Sindaco, è quello dato da una maggioranza che teme anche la sua ombra. Lo dico rispedendo al mittente le accuse sul contegno tenuto in Consiglio: personalmente, con argomenti reali e massima pacatezza, ho invitato la maggioranza tutta ad una riflessione attenta. 

La verità è che dietro il problema tecnico, e gravissimo, del mancato rispetto dello Statuto comunale e del regolamento, la difesa ad oltranza dell’indifendibile posizione di Montano è una questione politica che la maggioranza non ha il coraggio (o i numeri?) per affrontare. Oggi  si leggono consunte facilonerie su consiglieri che sarebbero sereni e positivi: ma in Consiglio nessuno, tranne il solitario Aufiero, ha ritenuto di spendere una parola sulla situazione che si stava verificando, nè tecnicamente (eppure ci sono molti consiglieri avvocati o esperti di questioni amministrative) nè politicamente (a difendere un Montano sempre più solo).

E Di Brino, invece di prendere parola in Consiglio, preferisce mangiare pizze concilianti (viene in mente Berlusconi, che a Cicchitto il quale chiedeva il dibattito risponde “Ma dai, ci vediamo dopo a cena e parliamo”). Si definisce in anticipo, il sindaco. Ma su cosa? Termoli arretra spaventosamente, e a distanza di tre anni abbiamo una città morente: più sporca di prima (ma la priorità non era la definitiva soluzione del problema rifiuti, nel programma del sindaco?) tra gli orrori del borgo vecchio ed i pasticci delle isole ecologiche. Più disordinata di prima (che fine ha fatto lo sbandierato Piano urbano del traffico?). Più morente che mai (con i piccoli esercizi che faticano a sopravvivere ed una politica di imposizione dell’IMU che non ha tenuto minimamente conto delle esigenze del piccolo commercio e del tessuto economico, e l’impotenza di fronte ai grandi gruppi come Carrefour mistificata come un impegno elettorale).

Più anonima che mai, resa appetibile ai costruttori da un Piano casa fatto al contrario, dove abbiamo chiuso gli hotel per costruire appartamenti che nessuno ora compra. Più isolata che mai, con i trasporti urbani che languono senza la debita rappresentanza di chi dovrebbe almeno difendere i diritti dei propri studenti e dei propri lavoratori. Più priva che mai di spazi per i bambini ed i giovani, con un Parco comunale che in tre anni è rimasto abbandonato a se stesso e le strutture sportive che, tra piscina e palazzetti, mostra tutta l’inefficienza di questa amministrazione nel pianificare e coordinare le proprie risorse, incapace di tutelare il diritto allo sport e quello delle associazioni a svolgere  in condizioni di partià e democrazia le proprie attività. 

Su quale programma è in anticipo Di Brino? Su quello che lo rimanda a casa? …se così fosse, per una volta saremmo d’accordo.”

 
Avv. Erminia Gatti

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