
“Era prevedibile che Termoli si opponesse con tutte le sue forze in difesa della sua città e il sindaco Greco – come ogni primo cittadino che ha veramente a cuore le sorti della sua città – sta ben operando per impedire che il suo Comune possa essere escluso da importanti organismi decisionali dove, guarda caso, le scelte di sviluppo riguardano principalmente il suo territorio. Ora però è giunto il momento di mettere fine ad una tale situazione di paralisi. Scadenze e decisioni importanti, fondamentali per ridare slancio e linfa vitale alle attività industriali dell’area costiera, non possono essere ulteriormente bloccate. Siamo già in forte ritardo”.
“Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità poiché da oggi sarà un delitto tacere. Le procedure e gli adempimenti per l’utilizzo dei fondi strutturali europei 2007-2013 riservati ai consorzi industriali, già molto lenti per le scarse capacità attuative della Regione, al consorzio industriale di Termoli si bloccheranno inesorabilmente vista la situazione di paralisi dei suoi organismi decisionali”. “Quanto tempo allora, dovranno ancora aspettare gli imprenditori del Basso Molise per vedere realizzate iniziative con l’obiettivo di favorire l’innovazione dei processi produttivi?
Quanto ancora dovranno attendere le nostre aziende per rispondere consapevolmente e in una logica di squadra ai bandi pubblici di incentivazione a produrre in termini più competitivi? I “PIR” – progetti di innovazione regionale – (circa 13 milioni di euro da destinarsi al Consorzio industriale di Termoli ) come potranno essere concepiti e attuati se manca una efficiente e condivisa visione di sviluppo di tutte le forze istituzionali sul territorio, nessuna esclusa? Sono tutte domande a cui tutte le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione devono responsabilmente dare una risposta. Non si può giocare con tanta superficialità sulla pelle dei cittadini del Basso Molise. Su queste cose non si può scherzare.
Non può il centro destra arrogarsi il potere di operare esclusioni di convenienza calpestando i più elementari diritti di rappresentanza istituzionale. Né, d’altro canto, il centro sinistra può limitarsi a fare sterile opposizione di principio e nello stesso tempo lasciar correre quando alcuni buoi scappano dal suo recinto solo per convenienza di campanile. Non si può mortificare la città più importante del Basso Molise solo per colpire una persona politicamente scomoda e testardamente impegnata a combattere uno stato di cose non più sopportabile”. “Il Molise ha necessità di una organica riforma dei sistemi produttivi locali. In attesa però una ricomposizione delle realtà istituzionali del territorio è indispensabile.
La proposta che rivolgo al governo regionale e a tutte le forze politiche e che il mio ruolo di rappresentante delle istituzioni repubblicane mi impone responsabilmente di fare è la seguente: il Comune di Termoli è giusto che entri nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Nucleo alla pari degli altri Comuni e che uno dei sindaci del territorio del nucleo industriale assuma l’incarico di presidente del Consorzio. Ciò proprio nello spirito originale della leggina di riforma dei consorzi dei nuclei industriali voluta proprio da questo governo regionale. Ci sembra una soluzione saggia ed equilibrata. Una importante figura istituzionale posta alla guida del Consorzio, forte della sua legittimazione democratica, offre una duplice garanzia.
Da una parte sottrae finalmente l’Ente alle vecchie e dannose logiche spartitorie secondo cui la carica di presidente spetta all’amico del potente di turno, dall’altra, grazie alla autorevolezza del suo ruolo istituzionale, può meglio liberare tutte le potenzialità di sviluppo del territorio in una logica di distretto industriale e non di lotte paralizzanti tra cricche di potere, anche trasversali”. “E’ ora che qualsiasi accordo si faccia alla luce del sole nell’interesse dei territori e delle comunità basso molisane che devono riprendere il ruolo di guida dello sviluppo industriale dell’intero Molise” conclude Astore.