LUPARA _ Con viva soddisfazione esprimo il mio apprezzamento per l’approvazione alla Camera dei Deputati ( ieri 6 aprile 2011) della legge sui piccoli comuni (“Disposizioni per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni” ). Una legge fortemente voluta dal Deputato Realacci, al quale va il mio apprezzamento per aver intuito, già da un po di tempo, che l’italia deve ripartire dai Piccoli Comuni, e che ora questa nostra peculiarità, da alcune parti considerata un peso, deve essere l’ancora di salvezza dell’intera economia italiana. La legge è stata approvata bipartisan, e questo è un elemento molto positivo nella confusione generale della Politica Italiana. Per ciò che concerne il contenuto della legge, segue un estratto dalla pagina del Deputato Realacci .

Per piccoli comuni si intendono i comuni con popolazione pari o inferiore a 5000 abitanti che rientrano in tipologie definite per legge; la lista di piccoli comuni viene aggiornata ogni tre anni;
• In accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze il pagamento delle tasse e delle bollette può essere effettuato tramite la rete telematica nei tabaccai e nei luoghi convenzionati;
• Si prevede la possibilità di stipulare convenzioni per la salvaguardia e il recupero
• Vengono facilitate le procedure di cessione di stazioni ferroviarie disabilitate, case cantoniere, caserme dismesse ed edifici del corpo forestale dello Stato, anche nella forma del comodato d’uso, in favore di organizzazioni di volontariato, per la promozione di prodotti tipici o altre attività comunali;
• La nascita dei bambini può essere registrata nel comune di residenza se è avvenuta nel territorio regionale cui il comune appartiene;
• Le Regioni possono promuovere le cablature degli edifici dei piccoli comuni allo scopo di diffondere i servizi di comunicazione a banda larga, istituire centri multifunzionali nei quali organizzare una pluralità di servizi e per la promozione e la diffusione delle funzioni di e-government e promuovere l’installazione di antenne satellitari collettive allo scopo di limitarne l’impatto ambientale;
• Lo Stato e gli enti locali e territoriali assicurano l’efficienza e la qualità dei servizi con particolare riferimento alla sanità, ai trasporti, all’istruzione, ai servizi postali, al risparmio e all’efficienza energetici, all’uso delle fonti rinnovabili;
• Viene favorita la promozione e la messa in commercio dei prodotti agroalimentari tradizionali e, in particolare, dei prodotti tipici e la stipulazione di contratti di collaborazione con le imprese artigiane di produzione agroalimentare. I comuni potranno anche indicare nella cartellonistica ufficiale “territorio di produzione del…”; • Le Regioni, sentito l’ente locale, possono stipulare convenzioni con gli uffici scolastici regionali per evitare la chiusura o l’accorpamento delle scuole dei piccoli comuni o, nel caso in cui questo non sia possibile, garantire misure che riducano il disagio degli utenti;
• È prevista una dotazione di 40 milioni di euro per l’anno 2012 per gli interventi diretti a tutelare l’ambiente e i beni culturali, a mettere in sicurezza le infrastrutture stradali e gli istituti scolastici e a promuovere lo sviluppo economico e sociale nei piccoli comuni e all’incentivazione dell’insediamento di centri di eccellenza quali istituti di ricerca, laboratori, centri culturali e sportivi;
• Attuazione di interventi di recupero dei centri storici e dei nuclei abitati rurali sia se compresi nelle aree naturali protette sia se compresi, in tutto o in parte, in un parco nazionale o in un parco naturale regionale al fine di valorizzarne il patrimonio storico, artistico e il paesaggio, salvaguardare la presenza antropica, di garantirne la riqualificazione ambientale, urbanistica ed edilizia;
• I programmi di riqualificazione ambientale sono finalizzati, oltre che al recupero paesaggistico e ambientale, alla realizzazione di interventi in favore delle funzioni e dei servizi urbani, al recupero di edifici e di immobili dismessi, all’utilizzo di forme e materiali appropriati al contesto ambientale; tali programmi di riqualificazione sono indirizzati anche a valorizzare l’identità storica, culturale e ambientale dei luoghi.” ( estratto dal sito del Deputato Ermete Realacci) Il Molise da questa proposta di legge deve trarre beneficio molto più che dalla legge 122/2010 e nello specifico per la parte che riguarda l’accorpamento di alcune funzioni fondamentali dei piccoli comuni. Lo stanziamento di fondi , le agevolazioni per i piccoli comuni, saranno degli elementi che toccheranno molto da vicino il Molise , essendo il Molise una Regione che è composta da 136 Comuni , dei quali 126 con popolazione al di sotto dei 5.000 abitanti. Una doppia sfida ci attende , da una parte un cambio della governance dei piccoli comuni, con molte forme di federalismo, da quello municipale a quello sitituzionale , con l’accorpamento di alcune funzioni fondamentali dei Piccoli comuni, e dall’altra ci viene offerta una possibilità da saper valorizzare i nostri piccolo comuni, attraverso questa nuova prospettiva, ma soprattutto non dobbiamo farci trovare impreparati .

E’ un momento importante per la vita politica Molisana, ma soprattutto per gli abitanti dei Piccoli Comuni , che si trovano ora, a non sapere cosa li attende con il federalismo municipale, regionale ed istituzionale , perché il nostro caro ed amato Molise è un insieme di piccoli comuni separati da pochi km, ma nonostante la vicinanza purtroppo non ancora ci conosciamo bene, l’alto Molise non conosce il basso Molise e soprattutto, molte volte, non si dialoga con cognizione di causa ma, con prese di posizioni dannose ed inutili, le prese di posizioni personali ognuno può farle a casa propria con le proprie cose, ma non certo con le cose pubbliche. Ora che abbiamo la possibilità, di entrare in una nuova fase, non la sprechiamo ancora una volta ,cosi come è stato fatto con il flusso di denaro che è arrivato in Molise in questi ultimi anni, che aimè non ha prodotto nessun cambiamento sotanziale alla vita socio economica, ma solo contentini locali che hanno generato una falsa aspettativa di tenore di vita, in quelle persone che ne hanno “beneficiato” e che ora sembra essere svanita nel nulla, ritenedo colpevoli di questo, tutti gli attori che hanno partecipato attivamente , da dietro le quinte e parzialmente “passivamente” a questo risultato. Noi che in un Piccolo Comune ci abitiamo..abbiamo l’obbligo e il dovere di occuparci di queste tematiche , e di portare all’attenzione dei politici di turno ciò che condiziona la nostra vita quotidiana , e nello stesso tempo proporre alternative valide, ragionate ed aderenti alla nostra realtà .

Franco D’Abarno Movimento Piccoli Comuni pagina facebook

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