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CAMPOBASSO_ Dopo i primi giorni di sciopero alle Poste, fino al 25 marzo, i lavoratori delle poste molisane termineranno il loro servizio all’orario, senza prestare alcun tipo di lavoro aggiuntivo.

I motivi dello sciopero, proclamato dalla CISL-Poste unitariamente alla Uil-Poste, Confsal-Com e Ugl-Com, le condizioni di lavoro, come spiega il segretario della Cisl Poste, Franco Battista: «Mancanza di personale agli sportelli e al recapito, orari di lavoro disordinati, mancata attuazione degli accordi, macchinari obsoleti a fronte di un’offerta di servizi che si moltiplica». Gli fa eco il segretario sempre della CISL Poste Antonio D’Alessandro: «la riorganizzazione nel settore commerciale è caotica, è inadeguato il piano per lo sviluppo dei servizi, c’è pressione esasperata. La nuova riorganizzazione, attuata dai primi giorni di febbraio, inoltre, lascia ancora più scoperti gli uffici, con nuovi orari che non tengono conto delle specifiche realtà. La modifica dell’orario di lavoro, non condiviso con le organizzazioni sindacali, non è rispondente né alle esigenze della clientela né confacenti agli addetti ai lavori, non consentono i regolari adempimenti nella fase di chiusura visto i tempi stretti».

Le modalità di attuazione dello sciopero oltre all’astensione da prestazioni straordinarie e conto ore per gli operatori di sportello, riguardano la rinuncia ai corsi pomeridiani oltre l’orario d’obbligo, l’applicazione di norme e direttive riferite al manuale sulla sicurezza, la rigida applicazione del contratto di lavoro. In sostanza i lavoratori saranno invitati ad applicare rigorosamente il regolamento nell’espletamento dei servizi.

Tra le tante difficoltà presenti in Poste – sostiene Antonio D’Alessandro – mancava solo un’implementazione della riorganizzazione del settore sportelleria che l’Azienda ha voluto fare da sola, con le prevedibili conseguenze negative. Abbiamo l’impressione che in quest’Azienda ci sia un muro di gomma, insensibile a tutto, alle richieste di trattative, alle richieste di risposte sulle prospettive e sul futuro di un’azienda che decide anche il destino di tantissime famiglie.

A fronte dell’assordante silenzio dell’Azienda – continua Franco Battista – alle richieste riguardanti il rinnovo del Premio di Risultato 2011/2013 e le numerose criticità nei diversi settori operativi dell’Azienda riteniamo inaccettabile, il rifiuto di un confronto in merito ai temi che finiscono con il riflettersi sul servizio reso alla clientela.

Il rifiuto di Poste – termina il Cislino Antonio D’Alessandro – nel trattare temi quale mancanza di personale, criticità conclamate nel servizio postale reso alla cittadinanza con l’avvio del progetto 8/20 scorrevole sulla carta, ma cui l’Azienda non ha mai creduto e l’ha utilizzato solo per razionalizzare, tutto questo genera un sostanziale depauperamento della qualità della prestazione in ogni settore.

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