ROMA _ Un impegno bipartisan per salvare il paesaggio olivicolo italiano. Una scommessa sul Paesaggio Olivicolo del Mediterraneo, patrimonio dell’Umanità. A chiederlo alla XIII Commissione Permanente Agricoltura della Camera dei Deputati, è stata l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, nella audizione informale dello scorso martedì 11 settembre. «In Italia, i terreni agricoli sono sempre più a rischio di estinzione. Solo negli ultimi 100 anni sono scomparsi 10 milioni di ettari di terreni agricoli» ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi che ha lanciato l’allarme. Dai dati forniti dal Laboratorio per il Paesaggio ed i Beni culturali della Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, infatti, emerge un quadro estremamente preoccupante: si è passati da 23 a 13 milioni di ettari di terreni agricoli, per una superficie complessiva di 30 milioni di ettari.
Nel considerare le aree del Catalogo Nazionale del Paesaggio Rurale Storico, è emerso che i fenomeni di abbandono avvengono per l’81% dei casi nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Solo dal 1920 ad oggi, sono stati abbandonati mediamente 100mila ettari di terreno agricolo all’anno. Un fenomeno che ha interessato maggiormente le zone collinari e di montagna rispetto alla pianura. «Serve un impegno ancora più forte e concreto in azioni di tutela e salvaguardia dei territori olivicoli e in questa direzione chiediamo il sostegno della Commissione alla proposta di candidatura all’Unesco del Paesaggio Olivicolo del Mediterraneo che noi come Città dell’Olio insieme alle altre municipalità dell’olio del Mediterraneo aderenti a Re.C.O.Med. (Rete Città dell’Olio del Mediterraneo – 14 Paesi: Italia, Albania, Algeria, Croazia, Grecia, Israele, Libano, Marocco, Montenegro, Portogallo, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia), abbiamo lanciato in occasione del Forum Dieta Mediterranea di Imperia lo scorso novembre 2011» ha dichiarato Enrico Lupi nel suo intervento, chiedendo alla XIII Commissione di farsi promotrice dell’attivazione della pratica da parte del Ministero delle Politiche Agricole.
«Per salvaguardare il nostro patrimonio, nella progettazione di interventi per la valorizzazione del paesaggio olivicolo in ambito regionale, ci auguriamo che le Città dell’Olio possano diventare un interlocutore forte e diretto» ha dichiarato l’on. Sabrina De Camillis (PDL). «L’Olivo e olio sono alla base di molte economie locali. Le mille piccole e medie realtà olivicole del nostro Paese costituiscono un importante comparto produttivo che contribuisce sostanzialmente a definire il ruolo dell’Italia quale bacino di prodotti di alta qualità – ha poi aggiunto Enrico Lupi – per un rilancio dell’intero comparto serve un Piano Olivicolo Nazionale in grado di consolidare, innovare e migliorare il settore in un’ottica di competitività e nel rispetto della sostenibilità ambientale, economica e paesaggistica, ma in una visione ancora più ampia di Politica Agricola Comunitaria, abbiamo la necessità di inserire anche i terreni olivicoli nelle “aree di interesse ecologico” che vedranno un contributo diretto agli agricoltori per il loro mantenimento».