TERMOLI _ “Non permetterò che Termoli venga trasformata nel letamaio di questa regione”. Lo ha dichiarato oggi il Sindaco di Termoli Antonio Di Brino in riferimento al progetto “Gran Manze” della Granarolo che prevede un allevamento di 12 mila capi bovini, una sorta di nursery di manzi, nel nucleo industriale di Termoli. Il progetto non è affatto piaciuto al primo cittadino che lo ha detto chiaramente oggi. Sulla problematica è intervenuto anche il senatore molisano Roberto Ruta il quale, in un colloquio telefonico con il sindaco, ha rassicurato sul trasferimento della “nursery bovina” nell’area del cratere sismico frentano, sembra alle piane di Larino.

“Come sindaco di una città a vocazione turistica qual è Termoli – ha dichiarato il primo cittadino – esprimo netta contrarietà ad un progetto di questo tipo. Annuncio fin da oggi la più ferma contrarietà della nostra Amministrazione comunale, la quale si opporrà con ogni mezzo e in ogni sede. Trovo l’ipotesi di questo progetto assolutamente deleteria per questo territorio, già martoriato in passato da una serie di iniziative poco lungimiranti dal punto di vista della crescita turistica e industriale”. Di Brino chiede un confronto con gli amministratori regionali ed i parlamentari molisani.

“Ma si sono chiesti, i nostri parlamentari e i nostri assessori regionali, cosa significherebbe spargere su 100 ettari vicinissimi ai centri abitati e alle spiagge di Termoli e Campomarino, centinaia di tonnellate di letame? Cosa penserebbero i residenti se, aprendo le finestre di casa, respirassero olezzi per 24 ore al giorno? E i turisti sarebbero contenti di prenotare le loro vacanze in una zona dal “profumo” poco invitante?

Ma un’altra ipotesi, legata strettamente a questo progetto, crea in me un certo turbamento: in quale centrale biomasse dovrebbero essere bruciate le tonnellate di letame prodotto da questi bovini? Potrebbe essere per caso una centrale presente nel nucleo industriale di Termoli, o un’altra da realizzarsi sempre in questa zona? Ed anche in questo caso, da chi sarebbero respirati i fumi maleodoranti delle ciminiere?”. Di Brino nonostante le rassicurazioni del senatore Ruta, chiede risposte certe e definitive.

“Ribadisco ancora una volta che certe proposte, prima di essere avanzate, andrebbero condivise con gli amministratori locali, in quanto l’individuazione degli obiettivi di crescita di un territorio non possono, di certo, essere stabiliti senza aver consultato chi vive, appunto, in quel territorio”. Il Sindaco invita le associazioni ambientaliste e, soprattutto, gli amministratori dei paesi limitrofi, Campomarino e Portocannone in primis, a pronunciarsi, a mobilitarsi e ad incontrarsi per mettere in agenda iniziative comuni. “Solo unendo le forze – ha concluso Di Brino – potremo impedire il consumarsi di un simile scempio, dando così una risposta forte a chi pensa di potersi appropriare di questo territorio a suo piacimento, senza chiedere il permesso ai suoi residenti e senza condividere alcun progetto”.

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2 Commenti

  1. di brino
    sindaco, spalanca le finestre anche sulle puzze dello zuccherificio, gessificio e chimica… ma del resto le puzze tu e i termolsesi non le sentite perchè eroicamente il nucleo lo avete messo a confine con campomarino mica sotto le vostre finestre di casa termolese. puzza per puzza almeno ci danno lavoro e riuscimao a risollevare un pò questa regione dopo anni di debiti del centrodestra e del tuo capo ex presidente