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CAMPOBASSO – “Le parole pronunciate dal sindaco di Termoli, Antonio Di Brino, in merito al possibile arrivo della società Granarolo in Molise sono parole di un irresponsabile. Proferite da qualcuno che, fino ad ora, non si è opposto né alla Turbogas né tanto meno all’approdo sul territorio di altre industrie chimiche”: così si è espresso l’onorevole del Pd, Danilo Leva, in seguito alla conferenza stampa indetta questa mattina dal primo cittadino del centro costiero.

“Dall’inizio del proprio mandato, – ancora il deputato del Pd – Di Brino non ha dimostrato di saper incrementare le presenze turistiche in città. Ed ora, da vero irresponsabile, si concede dichiarazioni che potrebbero andare ad inficiare la delicata fase di trattativa con Granarolo e che, quindi, potrebbero allontanare la possibilità di un importante investimento da 18milioni di euro in Molise da parte di un gruppo imprenditoriale solido, in grado di garantire occupazione almeno per cento unità.

Chiunque intenda opporsi a simili occasioni di sviluppo, come il sindaco di Termoli, – ha aggiunto l’onorevole Leva – dovrà pure prendersi la responsabilità delle proprie esternazioni e delle proprie azioni. Se i tentativi di rilancio del sistema economico del Molise, attuati attraverso il potenziamento della zootecnia e della filiera agroalimentare, nel rispetto della vocazione del territorio, devono essere ostacolati, vorrei capire se esistono e quali sono le alternative reali per portare questa regione fuori dalla crisi. Dinanzi alla possibilità di un investimento importante, come quello di Granarolo in Molise, mi sarei aspettato da parte del sindaco di Termoli un atteggiamento diverso e propositivo. Oggi mi fa ‘specie’ – ha concluso Leva – vedere Di Brino che alza le barricate, quando in altre vicende, ben più impattanti come ad esempio quella relativa alla Turbogas, non ha sollevato alcuna obiezione”.

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2 Commenti

  1. x Danilo Leva
    Se questo “affare” non si riduce solamente ad un letamaio propongo che sia realizzato nella sua Isernia.
    Per quanto riguarda i cento posti di lavoro (in un primo momento erano circa settanta) i molisani attenti sanno che quelli di comando o dirigenziali saranno gestiti dall’Azienda (ad eccezione di qualche fortunato molisano sponsorizzato, come al solito, dai rappresentanti politici che governano) mentre quelli di manovalanza sicuramente saranno destinati a stranieri che vincono la concorrenza degli italiani nell’accaparrarsi i lavori “sporchi”.