VietriLARINO – Una giornata difficile e dura quella di ieri, a difendere un servizio importante del Vietri e quel po’ che resta del nostro nosocomio. Si tenta, seguendo una logica che lascia a dir poco perplessi, di realizzare l’ennesimo taglio dei servizi forniti dal nosocomio frentano. Quel che fa rabbia è che con singoli atti amministrativi, disgiunti dalla volontà politica e da un benché minimo modello di ristrutturazione, si continua a ridimensionare il Vietri e, nello specifico, il Laboratorio Analisi di Larino, secondo uno schema già iniziato nell’estate scorsa con la sospensione delle attività notturne “per il solo periodo estivo”, al fine di garantire la possibilità ai dipendenti di fruire delle ferie. 

Precisamente, con provvedimento nr. 1061/15 del 18.05.2015 il Direttore Sanitario del P.O. Termoli-Larino, dott. Filippo VITALE, ha di fatto eliminato il turno pomeridiano a far data dal 01 Giugno e, cosa più grave, senza indicare il giorno di ripresa delle attività. Sorge spontaneo chiedere: il nuovo assetto è perenne? Quando dura in Molise la non pianificabile “emergenza feriale”? O forse, quest’anno, l’estate si protrarrà fino a Dicembre ed oltre pure! Nell’attesa del ritorno alla situazione ordinaria, per ovviare al problema, si poteva individuare un Tecnico di Laboratorio che avrebbe dovuto semplicemente trasmettere i risultati al Laboratorio di Termoli per la verifica e la firma. 

La chiamano “trasmissione col mezzo telematico” e viene sbandierata ogni qual volta, nel prospettare sacrifici agli utenti, si parla di risparmio senza tagli. 
Era l’occasione per sperimentare il sistema, hai visto mai che funziona davvero? Ad ogni modo ritengo l’atto direttoriale illegittimo da un punto di vista giuridico e, soprattutto, potenzialmente pericoloso per la sicurezza e la salute dei cittadini che siano ricoverati nei reparti o che dovessero presentarsi al Pronto Soccorso. Infatti, togliendo il turno del Laboratorio Analisi, a catena saltano tutti i protocolli connessi, per cui viene meno la possibilità di eseguire la terapia di emodialisi. La scelta ha, così, creato enormi disagi ai pazienti in dialisi sul servizio pomeridiano, con spostamento al mattino. 

Gli stessi nella mattinata di ieri, hanno minacciato di rifiutare il trattamento sanitario, mettendo in atto una pericolosa forma di protesta per la loro salute, cheNotarangeloV solo il mio intervento ha scongiurato per quella giornata, ma che potrebbe ripresentarsi nei prossimi giorni. Non si tratta di una questione di lana caprina poiché il trattamento costringe il paziente a stare attaccato al “rene artificiale” per 4 ore al termine delle quali il malato avverte debolezza e/o malessere generale che il riposo notturno aiuta ad eliminare. Ovvio che il paziente curato la mattina rischia di non essere attivo per un’intera giornata, a ciò si aggiunga che la patologia richiede 3 trattamenti settimanali.

Infine è giocoforza che il malato, se lavoratore, compromette la sua unica fonte di reddito e sostentamento. Grazie al tempestivo intervento del Presidente Frattura, da me informato, e alle successive rassicurazioni avute dai vertici Asrem – che mi sento di ringraziare pubblicamente – dovrebbe essere ripristinato, nei prossimi giorni, il turno pomeridiano del servizio di dialisi. Tuttavia, mi chiedo: ma è mai possibile che nel 2015 in una nazione dell’occidente cosidetto “civile e democratico” si debba ancora lottare per il diritto alla salute? Per la difesa del diritto al lavoro del malato?

Vincenzo Notarangelo 

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