Per alcuni prodotti , come l’olio ,il vino ,si sta facendo e si è ottenuto molto pechè fosse indicata la provenienza delle olive e dell’uva ma per la grande maggioranza altri prodotti alimentari purtroppo non è prevista la precisa tracciabilità degli alimenti e delle materie prime di lavorazione, ed al momento non ci sono proposte o iniziative legislative concrete in itinere per affrontare il problema della tracciabilità delle materie prime nella catena alimentare.
Risulta ogni giorno più evidente la necessità da parte dell’Italia e della comunità Europea di varare una legge sovranazionale che tuteli la salute dei cittadini europei dalle frodi e dalle sofisticazioni alimentari che possa essere capace di prevenire e comunque contrastare il verificarsi di episodi così gravi e pandemici come questo della diossina negli alimenti. Credo che sia inutile ricordare la tossicità e le potenzialità cancerogene delle diossine ampiamente riconosciuta dalla letteratura medica internazionale e note al grande pubblico per gravi episodi di cronaca quale quello di Seveso. Purtroppo ancora una volta bisogna constatare che i composti chimici alla base della pericolosità alimentare,diossine e trialometani,pur chiamandosi in modo diverso hanno caratteristiche chimiche e tossicologiche simili e seguono catene alimentari complementari .
Le molecole di diossina hanno diverse origini quali la combustione a basse temperature di materiale organico, scarti di lavorazione industriale, PVC,inoltre comunque si forma nella combustione dei rifiuti per una reazione del cloro ( nella sua forma più reattiva hcl -cioè acida) con materiale organico etc etc.. ,così come i trialometani si formano con lìipoclorazione del materiale organico presente nelle acque poco “pure” di superfice quali fiumi e laghi. Queste analogie chimiche chiaramente a noi bassomolisani ancora spaventati dalla presenza di trialometani nell’acqua fanno venire in mente strane e spiacevoli sensazioni che suscitano sospetti che trovano una giustificazione nella percezione di una scarsa attenzione che è stata dedicata alla tutela dell’ambiente che anzi come una meretrice è stato venduto al miglior offerente senza ritegno per trarne lauti guadagni .
Insomma la chimica del cloro unito a composti organici dà la formazione di prodotti tossici quali le pericolossissime diossine e assume un importanza fondamentale come per la formazione dei trialometani e questa affinità chimica merita di avere delle indagini e delle risposte certe di esclusione di inquinamento da rifiuti tossici illegalmente sversati e attualmente ancora contaminanti le acque dell’acquedotto in bassomolise. se pur possibile lo sversamento di materiali tossici contenenti diossine nell’acqua le concentrazioni sono sicuramente inferiori a quelle che sarebbero rilevate nei terreni , nell’atmosfera e nelle golene alluvionali del fiume biferno a monte della diga del Lioscione e quindi le rilevazioni di tali sostanze tossiche sono da condurre sui terreni e non nell’acqua, tenendo ben presente che le diossine si formano in modo significativo anche dalla combustione del legno e potrebbero derivare pure dai numerosi incendi boschivi occorsi negli ultimi anni a dimostrazione che quando si trascura il territorio con l’abbandono o lo si violenta con con comportamenti criminali,come lo sversamento illegale di sostanze tossiche, le conseguenze per la salute sono inevitabili e gravissime per tutti,belli e brutti.
Giancarlo Totaro -patologo