TERMOLI – Non se ne può più delle impossibili alchimie e degli improbabili magheggi amministrativi costruiti con contorti percorsi contabili che servono solo a nascondere la realtà che è una sola. Il Molise non si può permettere tutti questi ospedali e se ne devono chiudere alcuni definitivamente e con decisione tagliare soprattutto la sanità privata almeno del 40 per cento.  Questa è una decisione dolorosa, e a TUTTI PIACEREBBE IL CONTRARIO MA la realtà purtroppo è violenta : il Molise NON se lo può permettere. Questa cosa è profondamente dolorosa per tutti, sia per i cittadini dei territori che devono subire il taglio ma anche per tutti i Molisani. Il discorso non è cinico ma realista :si deve mettere la parola fine a questi piani di rientro buonisti e troppo politicizzati , anche perchè a Roma non sono “fessi” e sono giustificatamente prevenuti verso i nostri piani di rientro sempre un pò “furbetti” che sono stati presentati fino a “ieri”.

Quindi ,a mio avviso (so di attrarmi l’ira di molti),in Molise ,non c’è alternativa, ci possiamo permettere solo tre ospedali che devono essere meglio organizzati,migliorati e potenziati di quanto lo sono adesso : Campobasso,Isernia e Termoli . Sicuramente per raziocinio a Termoli deve venire l’oculistica di Larino dove è facilmente raggiungibile da fuori regione e ci sono gli spazi e tutta l’assistenza necessaria. Questo sacrificio non lo fa solo il Molise ma basta guardare la vicina Puglia dove solo in provincia di foggia sono stati tolti,negli ultimi anni, gli ospedali di paesi molto più grandi dei nostri:San Marco in Lamis,Torremaggiore,Monte S. Angelo, ridotti all’ osso “quasi chiusi” Manfredonia -60mila abitanti-,Lucera …

Al privato vanno sottratte almeno il 40% delle risorse attualmente destinate che devono essere invece destinate alla perequazione dei posti letto e servizi attualmente sbilanciati verso quel di Campobasso. Per i territori dove chiuderanno gli ospedali Larino ,Agnone,Venafro deve essere organizzata in modo perfetto la medicina del territorio con dei P.T.A. veramente efficienti ed in grado anche di garantire con celerità l’accesso all’ ospedale più vicino attrezzato meglio per quella patologia solo nei casi selezionati e veramente urgenti, ovviamente i P.T.A devono poter usufruire dei servizi di diagnostica di laboratorio e radiologia e possibilmente della consulenza della specialistica ambulatoriale.

A Larino, Venafro e Agnone tutto quello che è necessario,RSA,LUNGODEGENZA,PTA etc. ma si deve avere il coraggio di mettere la parola fine a questa saga infinita che dura ormai da diversi lustri e non parlare più di “ospedale” altrimenti chi dice che non li taglia metta i soldi sul tavolo,in contanti e non a chiacchiere, come si fa in tutte le famiglie che devono arrivare a fine mese o altrimenti si continua prendere in giro la gente di quei territori e tutti i molisani. Con i soldi risparmiati si provveda ad assumere personale medico ,infermieristico etc. per ricostituire le piante organiche,specialmente a Termoli ormai ridotte all’impossibile, con turni che dire massacranti è poco perchè sono fuori del limite della legalità. Chiaramente non sufficiente chiudere ma ci vuole una nuova ed efficiente programmazione della medicina del territorio : medici di famiglia,guardia medica H 24,118,medicina specialistica ambulatoriale, P.T.A (punti di privo intervento con annessa diagnostica e “osservazione breve”) UTAP , proprio sotto casa..(unità territoriale h 24 composta -da medico di famiglia-guardia medica e specialista ambulatoriale…), l’ADI (assistenza domicialiare integrata a casa dei pazienti non autosufficienti che troppo spesso a causa della carenza di personale, ad ogni malore spesso finiscono in ospedale con costi elevatissimi). Tutto questo non per spostare risorse ma perchè costa enormemente meno dell’ospedale ed è più vicino e più comodo per il paziente.

Tutto questo non per disconoscere il diritto della gente in ospedale ma per riconoscerne il diritto ad avere un servizio che eviti al paziente un inutile ricovero, giacchè il vero problema dell’attuale sistema sanitario infatti sono i ricoveri inappropriati ed inutili che hanno un’incidenza enorme sulla spesa sanitaria,molto più di quanto si si pensi. Con la chiusura del piano di rientro e della fase commissariale finalmente si libererebbero nuovi fondi da poter spendere per incrementare successivamente i servizi. Ora quindi chi ha deciso di fare il politico e di assumersi delle responsabilità pubbliche mi auguro che proceda con decisione verso l’obbiettivo obbligato della chiusura di ciò che la sanità molisana non può permettersi ,tagli assolutamente l’eccesso di sanità privata e proceda nel proprio dovere istituzionale anche se sarà inevitabilmente e grandemente impopolare “tagliare” . Rivolgo un pubblico appello al Pesidente Frattura perchè dismetta gli ABITI PARTITICI ED INDOSSI L’ABITO DELLO STATISTA che si pone come fine il bene della regione nel lungo periodo e rinuncia al compenso elettorale immediato derivanti da una decisione così dolorosa.

Dott. Giancarlo Totaro 

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