CAMPOBASSO _ Il 50% degli elettori molisani non ha votato né per il centrodestra e né per il centrosinistra rifugiandosi nell’astensionismo e nel voto di protesta. Questo disagio merita rispetto, approfondimento e una seria analisi politica che metta in discussione i vertici di partiti e schieramenti autoreferenziali, lontani dal territorio e troppo simili tra loro per essere percepiti quali portatori di una progettualità concretamente alternativa. Al Molise non serve il Valzer dei Voltagabbana né l’intruppamento calcolatore di chi fino a ieri ha banchettato col Cavaliere di Arcore e in queste ore si sente folgorato da un improvviso colpo di fulmine per lo schieramento opposto.

Non sarà che finita la festa a destra ci si predispone a spartirsi la torta a sinistra? Questa politica trasformista, vuota e poco credibile allontana i cittadini dai partiti perché rappresenta l’apice del malcostume morale e del degrado etico. Non è possibile tenere il piede contemporaneamente in più staffe, né girovagare, ondeggiare e accomodarsi la mattina a sinistra e la sera a destra. Si riparta da un sano impegno, da una costante azione su temi concreti e da una vigile presenza territoriale al fianco dei cittadini per aiutarli a superare una delle peggiori crisi economiche e sociali degli ultimi decenni anziché pensare a posizionarsi per i propri interessi personali sulle prossime scadenze politiche e amministrative.

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