Cristiano Di Pietro
MONTENERO DI BISACCIA _ Eravamo convinti che dopo lo scandalo dello scorso dicembre per l’inquinamento dell’acqua potabile da trialometani , Molise Acque e Arpa Molise, viste le inchieste giudiziarie che hanno colpito i suoi vertici, avrebbero provveduto, ciascuno per le sue competenze, a migliorare le condizioni dei sistemi per la purificazione dell’acqua e ad intensificare l’azione di monitoraggio nell’interesse della salute dei cittadini. Scopriamo oggi che nulla di tutto questo è accaduto. Scopriamo oggi che a nulla è servita la grande mobilitazione dell’Italia dei Valori, delle associazioni di consumatori e dei cittadini del basso Molise che hanno promosso una apposita class action per la tutela dei diritti degli abitanti del Basso Molise.

Scopriamo che a nulla sono serviti gli avvisi di garanzia della magistratura e gli appelli provenienti dal mondo della politica. Se è vero che errare è umano e perseverare è diabolico, in questo caso, se le cose stanno davvero così, perseverare è CRIMINALE. Avuta la prova provata che non ci si può fidare né di Molise Acque, né di Arpa Molise, ci chiediamo come tutelarci prima che accada l’irreparabile. L’emergenza acqua, infatti, non è mai finita e i sindaci che dovrebbero vigilare, per appartenenza politica allo stesso schieramento dei vertici dei due enti, chiudono gli occhi e fanno finta di nulla. Cos altro dovrà succedere perché finalmente si metta riparo ad una tale situazione? L’Italia dei Valori, già in procinto di presentare il ricorso della class action agli organi competenti, e già ai blocchi di partenza per la raccolta delle firme per una proposta di iniziativa popolare riguardo l’abolizione delle province, è pronta a scendere nuovamente in piazza, insieme alle associazioni dei consumatori per chiedere la testa di Sabatini e dei dirigenti dell’Arpa.

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