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Partito Democratico
CAMPOBASSO _ Ora al Molise anche l’infelice primato del maggior numero di pali eolici in rapporto agli abitanti (uno ogni 1100) come confermano i dati dell’Anev. “Una produzione energetica, quella molisana, ben oltre il proprio fabbisogno: una centrale turbogas, centrali biomasse, le prossime trivellazioni per idrocarburi e il parco eolico off-shore a largo della costa termolese, i mega impianti fotovoltaici del basso molise al posto dei campi coltivati, l’ipotesi più che concreta di una centrale nucleare e una inammissibile quantità di pali eolici”.

Il capogruppo D’Alete tiene a precisare “L’eolico resta una delle fonti energetiche sulle quali investire anche per il futuro, ma l’effetto invasivo per il territorio molisano, il deturpamento del paesaggio ancora più accentuato in una regione che punta sull’agricoltura, non può non preoccupare” oggi in Molise sono già presenti oltre 250 pali eolici, ma entro i prossimi sette anni, grazie alla recente norma regionale che non pone limitazioni, si supererà di gran lunga l’incredibile numero di 600! (dati Anev) tra i quali quelli in previsti nei pressi del sito archeologico di Saepinum e a Santa Maria della strada di Matrice. “Non c’è cresta delle nostre colline che non sia stata modificata dalla presenza di pali alti fino a 90 metri, con un inevitabile impatto visivo, acustico e sull’avifauna locale. Programmare un serio intervento ecocompatibile di questi impianti significherebbe cogliere finalmente il valore migliore di questo tipo di produzione energetica, superando il falso mito che l’eolico sia sempre e comunque pulito e sostenibile”. “Il Molise ha già dato. Ha già fatto il suo dovere in termini di produzione di energia.

Il suo ambiente naturale è stato già messo a dura prova insieme alla serenità dei suoi cittadini” sottolinea D’Alete “La necessità di un Piano Energetico Regionale, anche alla luce della ventilata ipotesi della realizzazione di una centrale nucleare e l’oramai certa trivellazione off-shore a largo di Termoli per la ricerca di idrocarburi, oggi diventa una vera e propria emergenza regionale”. “Un fallimento del Governo Iorio su tutta la linea!” conclude D’Alete “perché oggi oltre che sulla salute dei conti pubblici (vedi deficit sanitario!) la maturità di una classe dirigente si misura anche sulla capacità di mettere in campo serie strategie per preservare l’eredità dell’ambiente naturale, fulcro dell’identità propria della regione. 13 anni invece non sono bastati a questo centrodestra per immaginare anche solo un’idea di futuro del Molise e del proprio ambiente”.