CAMPOBASSO _ Esprimo viva preoccupazione per le conseguenze disastrose che potrebbero determinarsi per le più belle aree paesaggistiche e archeologiche del Molise a seguito della sentenza della Corte Costituzionale con cui viene abrogata parte della legge regionale di tutela ambientale e culturale n. 23 del 23 dicembre 2010. Al di là dei cavilli giuridici che sanzionano il mancato rispetto della procedura di salvaguardia dei siti in cui vietare l’ubicazione di impianti eolici, il Molise corre il rischio di veder disseminato il proprio territorio da migliaia di torri di cemento alte 120 metri con conseguenze devastanti sul piano paesaggistico, storico e agro-ambientale. Ringrazio il Prof. Mario Pirani che nella rubrica di REPUBBLICA in edicola ieri ha trattato con competenza e passione il tema dell’invasione di pale eoliche nella Valle del Tammaro a ridosso della città sannitico-romana di Saepinum – Altilia.

Condivido integralmente i contenuti dell’articolo e chiedo a tutte le Autorità locali che hanno prerogative in merito di attivarsi al fianco dei cittadini che si battono in difesa dell’identità storico-culturale molisana. Trovo sconcertante che il Ministero dei Beni Culturali venga abbandonato, salvo rare e lodevoli eccezioni, dalle istituzioni regionali, provinciali e comunali. E’ encomiabile lo sforzo del Direttore Generale Regionale dei Beni Culturali Dott. Gino Famiglietti che per la sua preparazione, passione ed onestà, si vedrà assegnato nei prossimi giorni nelle Aule del Senato della Repubblica uno dei più prestigiosi riconoscimenti nazionali in materia di salvaguardia del territorio. Ma spetta al Molise difendere e valorizzare le risorse paesaggistiche, storiche e archeologiche di cui dispone, ponendo un freno a interventi invasivi che arrivano dall’esterno.

E’ singolare che nella Delibera di Giunta Regionale n. 621 del 4.08.2011 con cui sono state adottate le Linee Guida Regionali sulla realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici, si sia deciso di non frapporre alcuna limitazione all’invasione selvaggia di pale e pannelli, salvo richiamare per obbligo dovuto il rispetto delle normative comunitarie e delle leggi nazionali. Leggendo anche le anticipazioni della recente sentenza della Corte Costituzionale c’è il richiamo a seguire attraverso proprio le Linee Guida Regionali che recepiscono le Linee Guida Nazionali del 10.09.2010, l’opportunità di escludere parte del territorio da simili installazioni per via di particolari valenze naturalistiche, archeologiche, storiche e culturali.

Ritengo doveroso riaprire il confronto di merito sui contenuti delle Linee Guida della Regione Molise per giungere a una mediazione tra opposti interessi che non sacrificano i beni comuni sull’altare del profitto privato.

Michele Petraroia

Articolo precedentePatricello partecipa a sessione plenaria Parlamento Europeo
Articolo successivoDegustazione dell’olio extra-vergine di oliva il 27 novembre