Toma

CAMPOBASSO – “Care studentesse, cari studenti, il 9 maggio ricorre la Festa dell’Europa e il miglior modo per celebrare questa grande istituzione è proprio quello di prendere coscienza dei grandi passi in avanti che si sono registrati grazie all’Unione europea.

Operazione che va fatta, a mio giudizio, partendo dal chiedersi cosa significhi e cosa comporti far parte di questa grande famiglia.
Come certamente saprete, il 9 maggio del 1950, a Parigi, l’allora Ministro degli Esteri francese, Robert Schuman, lanciò l’idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa.
Si gettavano così le basi per un nuovo corso dell’Europa che fondava – e tutt’ora fonda – la sua ragione d’essere su quattro libertà fondamentali: circolazione di persone, di merci, di servizi e di capitali.
A partire da quella visione, mattone dopo mattone, si è tentato di costruire un soggetto transnazionale per migliorare la vita delle persone a trecentosessanta gradi. L’Unione europea, infatti, si muove in tutti gli ambiti della vita dei suoi cittadini, ponendo in essere azioni che presentano ricadute positive su di essi.
Promuove, innanzitutto, la pace tra i Paesi membri e all’interno dei rispettivi territori. Non solo. È possibile circolare liberamente, utilizzare una moneta unica, fare acquisti, vivere, studiare, lavorare e andare in pensione in qualsiasi Paese dell’Unione.
L’Unione europea ha creato, inoltre, un Fondo di solidarietà, che raccoglie una quota di risorse da parte di tutti i Paesi membri, da utilizzare in caso di gravi catastrofi naturali.
A causa della vulnerabilità del nostro territorio, l’Italia è stata il maggiore destinatario di questo strumento. Anche il nostro Molise ne ha beneficiato, a seguito del terremoto del 2002.
Questo è quanto l’Unione europea ha prodotto tangibilmente a favore dei suoi 28 Paesi membri.
Vi sono, poi, altri progetti, che daranno i loro frutti a medio e lungo termine: tutelare l’ambiente, rendere l’aria più pulita, combattere il cambiamento climatico, risparmiare energia, garantire la sicurezza del cibo che mangiamo. Tutto ciò, ovviamente, per migliorare la vita delle generazioni presenti e future.
Temi che sicuramente, cari ragazzi, avrete affrontato e discusso con i vostri docenti, ma che oggi vanno richiamati e celebrati nella loro giusta dimensione, affinché ci stimolino a lavorare incessantemente per un’Europa sempre più unita, solidale e pacifica.

L’Europa è il nostro presente e sarà il nostro futuro. L’Europa siete voi.
Buona Europa a tutti».
Il testo del messaggio del presidente della Regione Molise, realizzato per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della regione.

Articolo precedenteCorso Umberto, al via riqualificazione del Comune di Termoli
Articolo successivoStudenti Scuola specializzazione Teramo in visita alla Del Giudice