TERMOLI – In queste ore le piazze delle principali città Italiane si stanno riempiendo per la protesta partita dalla Sicilia denominata comunemente “dei forconi”. Alcune cose non possono non balzare agli occhi,ad esempio il tentativo dei media di oscurare e di gettare fango non sulle motivazioni bensì sulla matrice della protesta facendoci vedere solo i pochi scontri avvenuti nelle piazze e sussurrando in maniera sibillina che dietro tutto questo ci possano essere gruppi neo nazisti appoggiati dagli ultras del calcio.Inoltre,mi sembra che le motivazioni di questa “rivolta” sono un po’ troppo generiche ,si fa riferimento alle tasse , alle accise ,ai costi della politica…. eppure ci sarebbero ben altri motivi per protestare oltre i sopracitati!

E’sicuramente vero che si respirano difficoltà in ogni famiglia,con disoccupati di ogni fascia d’età ed anche chi un lavoro ce l’ha ancora non è veramente sicuro che possa durare per una vita ed accompagnarlo ad un miraggio chiamata pensione!Ma le cause,a mio avviso non sono nè le tasse , nè i costi della politica (che comunque in questi momenti vanno necessariamente tagliati) ma alcune scelte scellerate fatte dai nostri governi negli anni passati. Innanzitutto bisognerebbe puntare a spiegare cos’è il MES vero mostro dell’organizzazione Europea. Il MES altro non è che il fondo salva-stati, in realtà è un fondo di garanzia per le banche che acquistano titoli di stato , in pratica questo fondo interviene nel momento in cui uno stato si trova in bancarotta salvandolo. E fin qui nulla di strano…ma a pensarci bene i titoli di stato vengono maggiormente acquistati dalle banche che ricevono denari al ridicolo tasso dell’1% ed acquistano titoli Italiani , spagnoli ,greci e portoghesi a tassi ben oltre il 4-5% garantiti però dal fondo,quindi senza rischi.

Ma chi mette i soldi nel fondo? noi ovviamente!ogni stato è obbligato in misura diversa,in base al suo PIL ed ovviamente sono soldi distratti da ciò che sta più a cuore al cittadino che paga le tasse:ospedali,scuole,servizi pubblici e sociali.Inoltre chiedere aiuto al MES da statuto ,vuol dire a tutti gli effetti cedere pezzi di soranità,in quanto la Troika a quel punto decide passo passo le politiche economiche e sociali del paese indebitato ed ogni stato membro ha diritto di veto , quindi può alzare il prezzo rispetto all’accettazione del prestito…un po’ quello che è avvenuto in Grecia! Altra scelleratezza dei nostri governanti è il pareggio di bilancio inserito in costituzione che altro non è, in parole povere, l’obbligo per lo stato a non superare le uscite rispetto alle entrate.In un momento di grande contrazione dell’economia è una sorta di omicidio programmato verso il Popolo.

Infatti vuol dire che ogni anno per ogni euro entrato in meno nello stato sarà un euro in meno che lo stato può spendere…ma come si compone la spesa dello stato? Sostanzialmente in 3 voci : 1) spesa corrente primaria (ovvero la spesa per i servizi pubblici primari) 2)spese per gli interessi del debito 3)spese per investimenti. Posto che le spese per gli investimenti sono minimali e quelli per il debito sono inderogabili , si può ben capire dove si perde l’euro in meno che entra nelle casse dello stato….e cosi ci troviamo ospedali fatiscenti,scuole inadeguate e comuni costretti a tagliare sul sociale nonostante le tasse che paghiamo sono di gran lunga di più di qualche anno fa.Se ce l’avessero detto qualche anno fa che avremmo accettato in silenzio tuto questo,ci saremmo messi a ridere!!In realtà a ridere sono solo i mostri dell’unione bancaria europea(volutamente tutto minuscolo).

Altra questione di cui non si fa cenno nella protesta dei forconi è quella sui diritti,sopratutto sui diritti del lavoro.Negli ultimi anni si è fatta una rincorsa a chi prima e meglio riuscisse a smantellare lo statuto dei lavoratori andando a colpire quegli articoli di garanzia dei lavoratori come l’art.8 e l’art.18. In particolare non mi spiegavo come mai nella famosa lettera della BCE a Berlusconi tra i tagli “lacrime e sangue” chiedeva esplicitamente di smantellare l’ormai ex-art.18 ,quando in realtà era semplicemente un articolo di tutela INDIVIDUALE e non collettivo ,non è che prima della Fornero le aziende non licenziassero,semplicemente non si poteva fare ad-personam.

Allora perchè dava cosi fastidio quella tutela?Semplicemente perchè più garanzie si tolgono al lavoratore, meno vale quel determinato posto di lavoro ,un gioco al ribasso, ribasso sui diritti e ribasso sui salari… Cos’è la prima cosa che hanno detto i lavoratori della Vibac davanti allo spettro del licenziamento?”Tagliateci lo stipendio ma manteneteci il posto di lavoro”.Musica per un imprenditore!A questo bisogna aggiungere che in questa situazione i datori di lavoro mirano sempre più a trattare singolarmente con i lavoratori agevolati anche dalla modifica dell’art.8,sulla rappresentanza sindacale,sicchè il sindacato si è trovato notevolmente depotenziato.Ancora stasera si parla di modificare il mercato del lavoro ,come se non fosse stato abbastanza smembrato in questi anni e si parla di sindacati come si trattasse di associazioni a delinquere…come si può accettare questo?

Viviamo in un mondo drogato dall’informazione che fa sentire solo ciò che fa comodo alla nomenklatura di stato,quindi in questo caso è meglio far passare che i nostri guai vengono dai costi della politica e che la sfida del secolo è Renzi-Cuperlo,senza entrare troppo nei programmi però! Mi rendo conto che il quadro che ne esce fuori è alquanto desolante nonostante mi sia fermato solo su 2-3punti che ritengo fondamentali, ho una domanda su tutte: Perchè non si parla di tutto questo,ma ci si limita al costo della politica,numero dei parlamentari( a proposito,io sono per la larga rappresentatività del popolo,quindi non toccare il numero dei parlamentari ma tagliare i loro compensi in maniera netta e decisa),portaborse e quant’altro?mi da l’idea che il tutto sia funzionale a deviare il senso critico delle masse.

I motivi per protestare sono tanti e molteplici ,probabilmente i forconi hanno sbagliato mira ,ma va dato atto a loro di aver iniziato a svegliare le coscienze,cercare di far arrivare le voci dei disperati nei palazzi ,far capire che l’Italiano non è antieuropeista ,ed esserlo non vuol dire essere populista o peggio,semplicemente non ci piace quest’Europa,questo Stato,questa sofferenza….. La prima grande sfida è il lavoro,sia per abbassare la disoccupazione,sia per ridare dignità nei posti di lavoro…se si perde questa sfida ogni taglio di parlamentari,portaborse od indennità sarà stato vano. Costantino Manes

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