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TERMOLI _ Finalmente abbiamo la data dell’inizio del conclave. I cinquemila giornalisti accreditati presso la sala stampa del vaticano non aspettavano altro. I cardinali hanno deciso: martedì 12 marzo, nel pomeriggio, con il solenne canto allo spirito santo (veni creator) entreranno nella cappella più visitata e conosciuta al mondo per eleggere il successore di Benedetto XVI. E’ un momento solenne per tutta la cattolicità. Più di un miliardo di persone saranno in attesa di sapere chi sarà il futuro papa. La storia dei conclavi (dal latino clausi cum clave – chiusi a chiave) trova la sua genesi nell’elezione a Viterbo del successore di Clemente IV morto nel 1268. Più di due anni di sede vacante. I cardinali non trovavano l’accordo per l’elezione del nuovo papa, così per stare più tranquilli i quindici elettori decisero di ritirarsi nel palazzo dei papi.

Niente da fare, dopo un anno i cardinali non trovarono un accordo. Siamo nel 1270 il podestà di Viterbo decise di chiudere i quindici a chiave nel palazzo dei papi per affrettare l’elezione del successore di S.Pietro che si concluse solo l’anno successivo, nel 1271 con Gregorio X. Da quella data si parla di conclave. E’ bene sapere, però, che fu papa Nicolo II nel 1059, a stabilire che l’elezione del papa è specifico compito dei soli cardinali. Chi sarà il futuro papa? Come si chiamerà? Possiamo fare solo supposizioni, buttando lì nomi di cardinali favoriti: italiani, mitteleuropei, americani e latinoamericani. La scelta del futuro papa, da dieci secoli, è opera di uomini vestiti di porpora, essi portano una pensante responsabilità oltre alle simpatie e alle varie correnti. La scelta del 266esimo vicario di Cristo, successore di S.Pietro e vescovo di Roma deve fare i conti con la situazione della Chiesa, il suo bene, la sua natura, il suo mistero, la sua docilità a Cristo.

Ricordiamocelo ancora una volta: la Chiesa non è padronale, non è una cosa nelle mani di un uomo vestito di bianco, la Chiesa è di Cristo, è il suo corpo, è la sua sposa! Così l’elezione del nuovo papa non è configurabile all’elezione di un qualsiasi presidente o capo di stato ha qualcosa in più e di più. Ciò che molti ancora riescono a capire è che l’elezione del papa ha una prospettiva di fede. I cardinali esprimono si le loro simpatie per quello e quell’altro candidato ma scegliendo uno lo chiamano a guidare la Chiesa di Cristo, per cui la fede, l’amore a Cristo giocano un ruolo fondamentale. Ecco allora che previsioni, pronostici vanno presi con comprensibile attenzione. Per i credenti il vero protagonista del conclave non è l’eletto ma colui che ispira l’elezione: lo Spirito Santo. Se la chiesa è assistita dallo Spirito Santo, se la guida nel tempo della vecchia e nuova evangelizzazione, se la terza persona della santissima Trinità e l’anima della comunità credente allora anche l’elezione del suo capo non può che essere frutto di questa misteriosa e reale presenza.

I cardinali nella sistina, dinanzi al Cristo giudice di Michelangelo, canteranno il veni creator spiritus, il canto allo Spirito, invocheranno il principio vivificatore della vita per scegliere colui che porti e rinnovi la fede, la speranza e l’amore nella chiesa universale. Nel 1417 durante il conclave che portò all’elezione di papa Martino V e mise termine al disastroso scisma d’occidente durato più di quarant’anni, i fedeli di Roma andavano davanti alla sede del conclave e cantavano con ardore il veni creator: “venivano tutti i giorni davanti alla sede del Conclave, cantando il Veni Creator con tale pietà che parecchi membri non potevano contenere le lacrime: infatti i piccoli innocenti della città cantavano col clero ad alta voce, come di consueto, e le loro voci risuonavano piene di pietà ed erano intese chiaramente e distintamente all’interno del Conclave”.

Martedì 12 marzo pomeriggio, dopo la messa in S.Pietro per l’elezione del nuovo papa, dalla cappella paolina del palazzo apostolico la processione dei 115 cardinali si formerà per entrare nella sistina. Il tragitto sarà scandito dal canto delle litanie dei santi dell’oriente e dell’occidente, quasi a chiamarli in aiuto per il delicato e prezioso compito dell’elezione del nuovo pontefice. Tutta la Chiesa, – recita la preghiera di inizio conclave – unita a noi nella preghiera, invoca istantemente la grazia dello Spirito Santo, perché sia eletto da noi un degno Pastore di tutto il gregge di Cristo. Il Signore diriga i nostri passi nella via della verità, affinché per intercessione della Beata sempre Vergine Maria, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, facciamo sempre ciò che gli è gradito.

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