TERMOLI _ Periodicamente, in Molise come in Italia, si accendono vivaci dibattiti sulle scelte che vengono via via prospettate in materia di produzione di energia per usi civili. Ma come accade in natura, anche i cicloni tropicali perdono mano a mano di intensita’ fino ad affievolirsi, cosi’ da non destare piu’ interesse. Negli anni scorsi abbiamo assistito a mobilitazioni popolari contro la turbogas di Termoli,a dibattiti sulle energie rinnovabili e quelle alternative, fino all’ultimo scontro in Regione sulla normativa per la istallazione degli impianti eolici e fotovoltaici . Si e’ discusso animatamente anche sulla remota ipotesi del “rigassificatore” nelle acque territoriali molisane, ma nessuno ad oggi ha speso una sola parola sul problema dei problemi: quello della istallazione di una centrale per la produzione di energia atomica in Molise. Qualcuno ricordera’ le battaglie, la mobilitazione, i confronti e gli scontri del lontano 1977 contro il progetto di costruzione di due reattori nucleari da 1000 megawatt ciascuno a Campomarino.
Quella battaglia ha segnato la storia di questa terra ed ha di fatto avviato la dismissione di quella parte del programma energetico nazionale incentrato sulla produzione di energia nucleare. Non entro nella valutazione politico economica se quella scelta di abbandonare il nucleare abbia comportato ritardi alla struttura produttiva del Paese. Quello che mi preme qui sollecitare è invece una risposta di chiarezza che riguarda il Molise e che non ci puo’ essere negata. Ci sono certezze che non possiamo ignorare e cioe’ : che il Governo nazionale ha fatto una scelta chiara in favore del nucleare e che nell’arco di pochi anni, almeno 4 o 5 impianti sui 12 ipotizzati, dovranno essere attivati.

Cio’ che non e’ stato detto pero’ e’ la allocazione dei siti per i quali si osserva uno strettissimo riserbo, pur non essendovi alcun presupposto per attivare il segreto di Stato o Militare. Noi molisani non possiamo tacere oggi, come non abbiamo taciuto ieri, di fronte alla probabilita’ concreta che sul nostro esiguo territorio possa essere stato gia’ individuato uno dei siti perchè, in questa delicata materia, normalmente le logiche sono condivise e bipartisan, al di la’ delle formali (inconsistenti) dichiarazioni di principio e degli apparenti distinguo.

Non sarebbe altrimenti spiegabile il totale silenzio della nostra classe politica, della delegazione parlamentare, della Regione ,degli enti territoriali, dei Partiti politici organizzati su una ipotesi che gia’ oggi e’ molto piu’ che una “ipotesi”. Il Molise ha il diritto di conoscere quale e’ il futuro che gli e’ stato assegnato. Deve poter decidere o almeno condividere le scelte definitive ed irreversibili sul suo territorio. E sopratutto ha il diritto di sapere cosa pensano e come intendono muoversi i suoi governanti sulla delicata questione proposta.

Al Presidente on. Iorio, all’on. De Camillis ed al sen. Di Giacomo ( che sono anche politicamente vicini al Ministro on. Scajola), all’on. Antonio Di Pietro ( che mostra grande sensibilita’ solo sulle progettate infrastrutture viarie del Molise), all’on. Di Giuseppe ed al sen.Astore, ai responsabili dei Partiti chiedo di esprimersi pubblicamente ed inequivocamente , perche’ nella fattispecie non si tratta di realizzare un altro (per quanto orribile) impianto eolico, ma una centrale nucleare che nella piu’ benevola delle ipotesi chiuderebbe definitivamente ogni prospettiva di sviluppo della regione per i prossimi 50/60 anni. A meno che non si sia gia’ deciso che il futuro di questa terra debba essere quello di operare come fondo servente di altre realta’ territoriali e politiche dominanti. Se la nostra classe dirigente vuole liquidare il Molise non resta che nominarne il Commissario liquidatore. Tanto i molisani ai commissari ci hanno fatto l’abitudine.

Avv.Oreste Campopiano
Segr.Reg.N.PSI – PDL Molise
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3 Commenti

  1. sempre arguto,ore’…
    Quindi da quello che dici ,le carte sono state gia fatte??!!!???
    se è cosi,perchè ci massacrano gli zebedei con lo sviluppo turistico del basso molise?
    ci hanno messo la turbogas,depaupeerato gli ospedali,svilito il nucleo industriale ed ora il nucleare io ce l’ho la soluzione:si chiama argentina!!

  2. L’ipocrisia è madre di tutti i furbi
    Leggo di “battaglie, mobilitazione, confronti e scontri del lontano 1977”.
    Una cosa è certa: tanti hanno costruito la propria fortuna su tale circostanza e sono consiglieri ovvero aspiranti consiglieri regionali, provinciali e comunali, senatori e onorevoli.
    Dopo, più nulla; sono state installate le industrie chimiche, è passata la centrale turbogas di De Benedetti, ci si oppone anche alle fonti rinnovabili.
    Una domanda farei a Campopiano, il quale non ritiene di entrare in necessarie ed ineludibili valutazioni economiche (così, però, è come parlare del sesso degli angeli!): quale modello di sviluppo vuole configurare per il Molise e per il nostro Paese? quali scelte energetiche egli ritiene opportune, necessarie e bastevoli per garantire tale modello di sviluppo?
    Sono trenta anni che aspettiamo che i “Soloni” e le “Cassandre” dell’energia ce lo dicano, con dati alla mano oggettivi e inconfutabili.
    Per quanto attiene alle considerazioni sul comportamento di Iorio e dei parlamentari molisani, potrebbero essere al limite condivisibili ma, al momento, appaiono secondarie rispetto a coerenti scelte di politica energetica che tutti devono fare.
    PS. Avvocato Campopiano, cosa penserebbe se tutti, indistintamente e liberamente, volessere parlare e disquisire di diritto?