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ROMA _ “L’acqua è una risorsa primaria, patrimonio dell’umanità e non può nella maniera più assoluta essere messa in mano ai privati. L’affidamento al libero mercato delle risorse idriche è stato deciso con il voto di fiducia. Un sistema ormai di routine adoperato da questa maggioranza per annientare il dibattito in Parlamento” è questo il commento dell’esponente dell’Italia dei Valori Anita Di Giuseppe in merito al voto di fiducia di martedì scorso al ddl n.135 (art.15) che ha di fatto sancito la privatizzazione della gestione dell’acqua. “Una delle scene più avvilenti che testimoniano la morte della democrazia in Italia si è consumata oggi. Il centro-destra ha consegnato definitivamente al mercato, un diritto essenziale alla nostra vita. Questo è un provvedimento inaccettabile e rischioso. Cosa accadrà infatti in quelle zone dove è diffusa la criminalità organizzata? La mafia, la ‘ndrangheta e la camorra sono nate proprio così: per il controllo dell’acqua dei pozzi nei latifondi. Adesso ci ritroveremo le multinazionali che si contendono il monopolio della distribuzione dell’acqua. Non è accettabile spogliare i territori di una risorsa essenziale”.

Dal momento che hanno aggirato la discussione in Parlamento con il voto di fiducia alla Camera, la battaglia dell’Italia dei Valori adesso si sposterà nelle piazze: raccoglieremo le firme per un referendum contro la privatizzazione dell’acqua, che si affiancherà a quello contro il nucleare. L’IDV rimane a difendere i cittadini dal tentativo di trasformare un bene di tutti in un affare di pochi”.