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TERMOLI _ Le dita dei piedi hanno dei nomi specifici che, perchè non utilizzati quotidianamente, non sono conosciuti. Si chiamano, in ordine: alluce (il “ditone”), melluce o illice, trillice, pondolo o pondulo, e minolo o mellino. Mondo gatto che sorpresa! Perdonate l’ardire parallelo, ma è un pò come leggere le righe di presentazone dello spettacolo che va in scena domani sera 16 Agosto ore 21 sulle scalette del folklore a Termoli: “Sul pavimento a scacchi dell’ospedale di un piccolo paesino italiano cigolano le ruote del letto su cui il vecchio Claude muove le sue ultime mosse per far scacco alla malattia. Attorno allo stesso letto, le mani alacri del Dottor Centi volano a 120 battiti al minuto per somministrargli la miglior cura. Nei corridoi echeggia il canto dell’infermiera Jhenny che barcolla sul ritmo dei suoi tacchi a spillo insieme ai propri drammi personali.

Uno spettacolo in cui il circo, la danza, la musica ed il teatro si mescolano intorno al grande tema che ci avvolge tutti, la malattia e la morte, affrontandoli con l’ironia e la poesia dei giullari di un tempo. Un universo surreale con personaggi grotteschi e divertenti che regalano emozioni e queste … sfumano in sorriso .. perchè la vita è sempre bella!” Poco usato questo linguaggio e poco conosciuto, ma eccezionale il messaggio. E’ una compagnia di circo contemporaneo che tra i suoi artisti, Andrea Brunetto e Massimo Pederzoli, annovera e aggiunge Alessio Pollutri che è di Termoli. Come di Termoli, nomi sconosciuti ad una città politica disattenta, sono un Antonio Bucci, un Francesco Mariotti … e la lista si allungherebbe a dismisura. Antonio, classico giullare veramente di altri tempi, è ancora oggi detentore mondiale del record delle “palle a rimbalzo” e lavora con un circo giapponese: sarebbe fantastico averlo a Termoli come artista! Se penso a come vengono spesi i soldi delle manifestazioni estive, divento nero … ma solo simbolicamente! Alessio è mio figlio, ma certo non ragiono su queste cose per parentele!

Lo sanno bene tutti quegli studenti, e non solo loro, incrociati nel mio lavoro scolastico di docente di Educazione Fisica quante volte li ho portati al bar durante le lezioni, quante volte ho letto il giornale e fumato sigarette durante le lezioni, quante volte non ho fatto niente durante le lezioni … per essere, sicuramente, il docente più inquisito d’Italia! L’ultimo sogno professionale realizzato: un laboratorio di Educazione fisica collegato a livello internazionale con le scuole di circo, di danza, di arti marziali, con il CONI centrale e periferico, con le PGS ITALIA ed INTERNATIONAL… spento e diventato di nuovo magazzino della scuola e delle pro-loco! Nessuna finanziaria, nè interventi come quelli di cui in questi giorni siamo vittime, può tagliare le nostre responsabilità ed il nostro dovere. La poesia dei linguaggi corporei inscritta nel lavoro di Educazione Fisica e negli Sports può essere appresa dentro la scuola statale e pubblica, ma è necessario dare e ridare spazio e spazi ai nostri ragazzi, anche quelli con i capelli di grigi, per farci sognare e continuare ancora a sperare e sorridere su quelle condizioni strutturali che fanno la vita: la malattia e la morte. Grazie ragà!

Francesco Pollutri

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