LARINO _ Si continua a far finta di non capire o (il dubbio è d’obbligo) non si capisce affatto! Il che sarebbe molto preoccupante per la comunità amministrata e per il futuro di Larino. Ancora una volta, nell’ultima riunione di consiglio comunale di fine anno, il sorrisetto beffardo e sprezzante del Vice Sindaco, l’insofferenza all’ascolto di alcuni consiglieri di maggioranza (di cui ancora non abbiamo avuto il piacere di sentire profferire parola ma in compenso abbiamo visto alzare la mano nelle votazioni e notato lo sguardo incessante e insofferente sull’orologio) hanno fatto da contraltare agli interventi dei rappresentanti della minoranza. Così è capitato che, dopo l’intervento del consigliere Di Lena sui recenti fatti di cronaca politica, le gravi aggressioni e la condanna a priori di ogni tipo di violenza fisica ma necessariamente distinguendone causa e comportamenti, e dopo che il Sindaco Giardino ha elencato una serie di apprezzabili iniziative e progetti che l’Amministrazione intende perseguire nei prossimi mesi, si è aperta una salutare discussione che ha visto l’intera minoranza intervenire, condividere, suggerire, contestarne il metodo, argomentare soluzioni diverse. Insomma, un confronto appassionato e democratico concluso con un appello di Di Lena al Sindaco Giardino di dare dimostrazione di quella apertura al dialogo con l’opposizione da Lui auspicata rispolverando e sostenendo l’unica proposta seria e sensata per mantenere in vita l’Ospedale di Larino: quella presentata da Larino Viva e dai consiglieri di opposizione, oltre un anno fa e condivisa anche in consiglio comunale.

Un appello, però, caduto nel vuoto nel momento in cui chi, nella maggioranza, pur condividendone l’impostazione, non può esporsi per subalternità politica e chi, Sindaco e Vice Sindaco nonché assessore alla sanità, hanno ricevuto un preciso diktat: non disturbare il manovratore Iorio e i suoi piani perché tutto deve essere funzionale ad un disegno ormai molto chiaro e netto: l’ospedale di Larino agnello sacrificale del disastro della sanità regionale. Non a caso, l’intervento di Quici iniziava così: “….questa sera si è parlato di tutto e di più. Mancava la fame nel mondo ….e ..”.

Bravo assessore. Nessuno è bravo come lei a banalizzare con frasi fatte ogni ragionamento sensato e meritevole di approfondimento. Bravo da parte di quei consiglieri che sbuffavano da ore per l’ora tarda. Bravo anche – e lo sta facendo spesso – nel banalizzare le buone intenzioni del suo Sindaco Eppure la situazione drammatica dell’ospedale è sotto gli occhi di tutti e la realtà dei fatti va ben oltre le manifestazioni di piazza, i comunicati stampa di inconcludenti incontri, articoli scritti con il preciso intento di smontare l’impianto della proposta sulla Sanità di Larino Viva. La realtà dei fatti è che quello che doveva essere chiuso e trasferito in altri nosocomi è stato puntualmente fatto, mentre quello che veniva riconosciuto e da incrementare al Vietri rimane ancora e solamente scritto nelle deliberazioni del Direttore Generale e nelle dichiarazioni di qualche tempo fa dell’oggi Commissario Iorio. E allora c’è da coprire il fallimento, c’è da trovare un colpevole.

E chi può essere il colpevole? Iorio, il defenestrato Florio, l’amico Giardino, il fido Quici! Ma no! Il colpevole è chi “pratica lo sport di mettere il cappello su quello che fanno gli altri e vuole trasformare l’ospedale in un ospizio”. Che bello, il Vietri un ospizio. Viva l’ignoranza e la sufficienza. Sarebbe l’unico centro regionale di eccellenza geriatrica e riabilitativa. E vuoi vedere che forse si riuscirebbero a recuperare gli oltre 30 milioni di euro che il Molise è costretto a sborsare alle altre Regioni per la cosiddetta “migrazione passiva”? E vuoi vedere anche che si riuscirebbe ad ottenere il mantenimento di altre eccellenze? Costruire il futuro e rendere protagonisti, veri, i cittadini, quelli che non si lasciano incantare dalla demagogia, dalle furbizie, dai sotterfugi, dalla incapacità di interpretare il proprio ruolo, dal servilismo imperante. E’ questo il nostro auspicio per il nuovo anno che è alle porte. E se il Vietri si salva diventando un ospizio, noi siamo contenti.

                                                                                                                                                 Larino Viva

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