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ISERNIA _ “La situazione reale adesso è sotto gli occhi di tutti, ora non si può più fare finta di nulla oppure definire il nostro grido d’allarme solo un modo per screditare l’operato del Governo regionale. La verità e tutta nei numeri resi noti da Confartigianato. E le statistiche non parteggiano per l’opposizione”. Il segretario regionale del Partito Democratico del Molise, il consigliere regionale Danilo Leva, commenta lo studio di Confartigianato reso noto ieri: “ lo stato di salute dell’occupazione è da tempo al centro dell’agenda politica del Pd e i numeri e le statistiche confermano che il Molise sta attraversando una crisi economica e sociale drammatica, una della più buie degli ultimi cento anni. “L’occupazione, in Molise, nel quarto trimestre del 2009, è scesa in percentuale maggiore rispetto alle altre realtà regionali italiane. Questo è il risultato di una politica che non ha mai privilegiato scelte coraggiose e riformiste.

Senza riforme è difficile parlare di sviluppo e di crescita. La nostra terra è piena di focolai di crisi, di sconfitte imprenditoriali evidenti, di lavoratori che non hanno né presente né futuro. La disoccupazione è in aumento, dovremmo confrontarci sulle aspettative di sviluppo di questa regione, sulle strategie per renderla attrattiva sotto il profilo economico. Ma abbiamo zavorre mortali come la super- Irap che non consente di esercitare alcun appeal sulle realtà imprenditoriali nazionali e internazionali. Senza dimenticare che siamo fuori dall’Obiettivo 1, che il costo del lavoro è tra i più elevati. Occorrono riforme per liberare le risorse utili alla crescita, occorrono nuove misure che consentano maggiori incentivi a chi fa impresa, bisogna spingere sui meccanismi di automatismo per gli accessi al credito. Sono tutte problematiche che andrebbero trattate con priorità e sulle quali sarebbe utile e conveniente un confronto.

Tuttavia è altrettanto vero che il debito pubblico italiano (in raffronto al prodotto interno lordo) equivale più o meno a quello greco e che gli indicatori demografici mostrano un declino della forza lavoro e un aumento dei costi della sanità e delle pensioni. E bisogna aggiungere che la capacità dell’Italia di competere a livello internazionale è andata drasticamente deteriorandosi come quella della Grecia. Per meglio dire, negli ultimi 20 anni la crescita della produttività dell’Italia è stata la più bassa di tutta l’area euro. Inoltre, la combinazione di questi tre fattori – debito elevato, declino della competitività e crescita anemica – ha una sola chiave di lettura: l’economia italiana rimarrà eccezionalmente vulnerabile a choc economici sfavorevoli. Collassi quasi inevitabili in uno scenario globale post-crisi altamente incerto. Tutto ciò vale in particolar modo per la regione Molise, dato il suo tessuto economico fragile e l’elevata dispersione degli investimenti pubblici per lo sviluppo. In Molise, a fronte di un ingente investimento sugli ammortizzatori sociali e le politiche proattive per la tutela dei lavoratori, nulla o poco è stato fatto per sostenere le imprese in difficoltà.

Così come stabilito in più atti di programmazione, ci sono percorsi già delineati per “accompagnare” l’impresa in difficoltà attraverso strumenti di supporto che vanno dalla consulenza, alla ricerca di eventuali finanziamenti finalizzati alla ripresa ed al rilancio produttivo. Se tutto questo è stato acquisito perché non ci sono atti consequenziali e fattivi da parte della Regione? Nell’economia globale integrata di oggi è impossibile crescere a un ritmo europeo persino modesto senza essere competitivi sui mercati mondiali. Sfortunatamente, senza lo stimolo delle esportazioni, molte imprese molisane resteranno di piccole dimensioni e incapaci di sfruttare le economie di scala che i mercati globali permettono Manuli, Ittierre, Geomeccanica, Proma, Sata Sud, Fili Nobili, Solagrital ecc.. tutte aziende in Cassa Integrazione Straordinaria e probabilmente in profonda crisi. Più di 50 aziende piccole e piccolissime che hanno avuto accesso alla Cassa Integrazione in deroga.

Non sono questi argomenti sui quali fare un profonda riflessione? Preferiamo assistere passivamente alla loro graduale consunzione e cessazione? Osservare la dinamicità del mercato locale che anche se in crisi dimostra una sua peculiarità, investire sui settori strategici in infrastrutture e crescita della competitività. Ragionare, come già si sta facendo a livello nazionale, sul costo del lavoro che nell’ultimo decennio, per unità di prodotto è aumentato del 25-30 per cento rispetto agli altri paesi areo euro. Anche i molisani si sono abituati a vivere sotto la minaccia che questi elementi di vulnerabilità possano un giorno esplodere e portare al collasso. La coesistenza con questi pericoli così chiari e presenti non è più accettabile soprattutto se non si segnalano azioni forti e coraggiose da parte del governo regionale. Riforme, corretto utilizzo dei fondi a disposizione e confronto serio e serrato sul futuro di questa regione. Noi ribadiamo ancora una volta che il futuro è possibile.

Il segretario regionale del Pd Danilo Leva

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