ISOLE TREMITI _ Sono sinceramente rattristato dalla scarsissima eco di quello che ho chiamato scherzosamente “concertino”. Mi conforta d’altra parte la certezza che una salvaguardia dell’ambiente marino non dipenderà certo dagli effetti non esaltanti al massimo di quello spettacolo. Mi fanno sorridere invece le parole (a parer mio avventate) di quello sconosciuto che identificandosi come uno che conosce bene Lucio Dalla” si permette di gabellare per “invidia incommensurabile” una mia serena constatazione.

Caro “uno che conosce bene Lucio Dalla”, non conoscendo Lei né il Suo grado di vicinanza con l’Artista in questione, mi preme solo sottolineare che le Sue parole qualificano soltanto Lei, non certo la mia essenza intrinseca. Pertanto, nell’ottimistico desiderio di richiamarLa alla verità, vorrei ricordare un’esortazione memorabile: “gnou seautò” (conosci te stesso). Così recitava nell’antica Grecia quell’epigrafe iscritta sul tempio dell’Oracolo di Delfi. Ognuno di noi è ciò che è in virtù del proprio bagaglio esistenziale. E’ la ragione per cui mi attengo con scrupolo irremovibile all’imperativo che detta di non cercare mai una fuga dalla propria identità. Per questo mi appare insensato il termine stesso “invidia”.
Se Lei davvero conosce tanto bene Lucio Dalla, converrà che egli come tutte le persone sagge apprezza il coraggio della verità, non tanto l’adulazione gratuita, falsa e insensata, ripetuta quasi a voler convincere se stessi di una realtà improbabile.

Preferisco anzi rivolgere direttamente all’interessato un pensiero che capirà certo meglio, se mi perdonerà il tono confidenziale.
Caro Lucio Dalla, la verità è patrimonio inalienabile del mondo, come la natura stessa. Quando ti fai paladino dell’ambiente, compi un atto d’amore nei confronti dell’umanità intera. Devi difendere la realtà autentica perfino a prezzo della vita, perché potresti accorgerti che la menzogna equivale alla morte, rappresenta il nulla.

Se disattendi il vero, tradisci principalmente te stesso. Allora ti sentirai molto triste. Non potrai dartela a bere, perché quando ti guarderai allo specchio, qualcuno ti scruterà con rancore, deluso e disperato. Quell’uomo (il più importante del mondo) ti ama davvero, tanto che se lo inganni ti distrugge.

Hai solo una scelta: cerca sempre di essere delicato e leale con lui, guardalo nel profondo. Se lo vedi atteggiare una smorfia odiosa, che vorresti cancellare, potrebbe attanagliarti il terrore. Ma se la sua espressione è dolce, o magari da quelle palpebre riconosci sgorgare una lacrima di commozione, è un segno limpido di trionfo per la tua umanità, per il bene che custodisci nell’animo. Allora donagli un sorriso, puoi anche regalarti una pacca sulla spalla. Il tuo sincero rapporto con lui equivale a quello che intrattieni con il mondo circostante.

Detesta il cancro della menzogna. Vivi sempre l’attimo presente come una parte del grande progetto che si concretizza, giorno dopo giorno, a misura delle tue aspirazioni più sincere. Anche la delusione, il dolore, le ingiustizie, i sogni infranti ne fanno intimamente parte. La prova che stai sostenendo è una chance unica, irripetibile, meravigliosa, da vivere intensamente nell’aspirazione inesausta a reperire in ogni momento qualche simbolo ancora palpitante della sovrana verità.

Se desideri la luna, devi puntare alle stelle, perché è certo che il futuro dipenderà dai tuoi pensieri di oggi, caro Lucio.

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Tony Cericola
Web designer, videomaker, editore, copywriter e blogger. Da quando è nata internet mi occupo di costruire strategie digitali per le aziende. Il mio lavoro consiste nel trovare un punto di contatto creativo tra il mondo digitale, dei social media e gli obiettivi dell’azienda, costruendo un piano strategico ed editoriale. È importante individuare gli strumenti giusti, il budget e i canali media a disposizione per non disperdere le energie.

1 commento

  1. L’ “INCOMMENSURABILE” LEGGEREZZA DELLO STOLTO
    Complimenti al dott. Fata per la colta profondità concettuale, ma anche per la sensibilità e la delicata pazienza dimostrate.
    Sono doti sprecate per l’incommensurabile leggerezza degli stolti.